Il future sound Rai
All’Auditorium di Torino contemporanea e remix
Recensione
classica
La prima buona notizia è: Rai NuovaMusica, la stagione di committenze e concerti integralmente dedicati alla contemporanea, è tornata, dopo un anno di lugubre sospensione. Il sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il compositore Michele Dall’Ongaro, il direttore artistico Cesare Mazzonis, l’assessore alla cultura della Città di Torino Fiorenzo Alfieri l’hanno rivoluta, e noi rivogliamo loro bene.
Poi è arrivata l’idea nuova: avvicinare la musica contemporanea elettronica (di solito quella che si ascolta nei dancefloor più colti con i progetti di Xplosiva) e la contemporanea, open o meno open.
Nel foyer la serata inaugurale è stata azzoppata da un filisteo rispetto letterale delle regole di sicurezza, che ha ammesso 250 fortunati a caccia dell’unica bottiglia di rum disponibile al bar Rai e scacciato 600 pronti a goder la serata Rai Nuova Lounge con i dj David Canisius, Pantha du Prince e Sergio Ricciardone.
Ieri sera, mentre in sala erano degni di esser eseguiti dagli straordinari orchestrali della Sinfonica Rai i pezzi di Filippo Del Corno, Riccardo Panfili, Mauro Cardi e Francesco Antonioni, finalmente nel foyer, nell’intervallo, Ricciardone di Xplosiva ha potuto far sentire ciò di cui è capace un dj colto: un campione delle martellate industriali del pezzo di Panfili è stato remixato, e rimpolpato di una sinfonicità ballabile e sensuale che ha mostrato cosa si potrebbe fare l’anno prossimo, tanto per fare un altro passo: magari mettere in sala Stockhausen e Moritz von Oswald, per rassicurare sulla fine del colonialismo accademico. Avvicinandoci al Tremila dopo Cristo.
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