Si dev’essere proprio annoiato il pubblico scaligero. Non si spiega altrimenti l’applauso sciapo e distratto che ha accolto la conclusione di uno degli spettacoli più riusciti della stagione. Milano è anche questo, i suoi commenti entusiastici di chi non vede l’ora di tornarsene a casa.
Lo spettacolo di Robert Lepage e della sua formidabile fucina “Le Projet Ex Machina” arriva alla Scala due anni dopo il suo debutto a Bruxelles: la carriera di Tom Rakewell è qui ambientata negli anni ’50 americani, con tanto di sciarpe al vento, insegne cinematografiche e la neonata televisione che vigila sulle vite dei protagonisti. Ma tutto ciò non basta a descrivere uno di quei rari casi in cui un allestimento fa riflettere non solo sui suoi contenuti, ma sul senso stesso del ‘fare opera’: fare di Nick Shadow un cinico regista alle prese con la sua nuova marionetta (Rakewell) significa utilizzo di video, riprese in tempo reale trasmesse via tv, scenografie hollywoodiane e quant’altro; ma il momento rivelatore è nella scena sola di Anne,con la protagonista in primo piano su una pedana vuota dal cui fondo emerge una casetta in miniatura. Noi vogliamo credere a tutti i costi che sia un bellissimo gioco prospettico, che quella casa sia veramente distante: ma Anne si avvicina ad essa e la sfiora, per salutarla, per ricordarci che è tutta una finzione, che anche la vita è soltanto teatro.
La compagnia è decisamente in linea con lo spettacolo, capeggiata da uno strepitoso William Shimell a cui la voce non sarà rimasta formidabile ma la caratura attoriale quella sì, e molta; seguono Emma Bell, una Anne vocalmente emozionante, e Andrew Kennedy quale Tom dalla spavalderia esaltante. Ci aspettavamo di più dalla direzione di David Robertson: poco spigolosa e a tratti noiosa. Nessuno è perfetto.
Interpreti: Trulove - Robert Lloyd
Anne - Emma Bell
Tom Rakewell - Andrew J. Kennedy
Nick Shadow - William Shimell
Mother Goose - Julianne Young
Baba the Turk - Natascha Petrinsky
Sellem - Donal Byrne
Keeper - Jong Min Park
Regia: Robert Lepage
Scene: Carl Fillion
Costumi: François Barbeau
Coreografo: Michael Keegan-Dolan
Orchestra: Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore: David Robertson
Coro: Coro del Teatro alla Scala
Maestro Coro: Bruno Casoni
Luci: Etienne Boucher
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