Pocket Opera è il titolo della lodevole iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, promossa dalla Regione Lombardia in collaborazione con AsLiCo per la produzione e circolazione di allestimenti operistici in formato ‘tascabile’: si tratta perlopiù di riduzione dell’organico, taglio di qualche numero ed economia nelle messinscene. Nel caso di questa Italiana in Algeri di Rossini, Daniele Carnini ha adattato un testo per la verità già stringato di suo, ma alla fine il gioco vale la candela: il dramma giocoso rossiniano acquista una teatralità e una speditezza ancora maggiori del solito. Certo, l’equilibrio fra musica e azione è decisamente sbilanciato a favore di quest’ultima: e nel caso di questa produzione, per fortuna. L’orchestra 1813 (21 elementi in buca) non si giova del fatto di essere ridotta a ranghi minimi, giacché o sei un ensemble più che collaudato, oppure le magagne sono oltremodo esposte: così i celebri soli dei fiati sono stati al limite della presentabilità, mentre le sollecitazioni del direttore Nicoletta Conti sono evidentemente cadute nel vuoto. Numerose le scollature fra buca e palcoscenico: certamente, non è una prestazione da ricordare e i tempi sono al limite della schizofrenia (lentissimi o rapidissimi). Lo spettacolo è invece un’efficace trasposizione delle vicende nella Algeria anni ’50: Roberto Recchia lavora a fondo coi giovani cantanti (nessuno vocalmente da ricordare, ma tutti abbastanza spigliati in scena) per dare peso teatrale all’ambientazione attualizzante. Ne esce una messinscena divertente, non sempre riuscita (alcuni momenti solistici sono un po’ lasciati andare), ma con alcune gag decisamente da ricordare: su tutte, Mustafà interrotto dalla moglie durante un comizio, alla quale reclama la rottura dei timpani via telefono.
Interpreti: Alessandra Volpe (Isabella)
Enea Scala (Lindoro)
Mirko Quarello (Taddeo)
Gabriele D. G. Bolletta (Mustafà)
Valentina Vitti (Elvira)
Sara Palana (Zulma)
Francesco Paolo Vultaggio (Haly)
Luca Granziera, Alessandro Mundula, Marco Piretta (I tre eunuchi)
Regia: Roberto Recchia
Scene: Salvatore Simone
Costumi: Anna Cavaliere
Orchestra: Orchestra: Orchestra 1813
Direttore: Nicoletta Conti
Luci: Emiliano Pascucci