Medea rusticana
Cherubini con la Antonacci: inaugura il Regio di Torino
Recensione
classica
Si inaugura l‘anno della lirica tagliata dal Governo. Al Regio di Torino il terrore non è ancora manifesto, anzi: ciclo di film su Medea al Museo del Cinema, diretta in alta definizione al Cinema Massimo la sera della prima “mondana”. Ben fatto. Uno spettacolo come spesso accade troppo ben parlato prima che vada in scena: Antonacci nel cast, Pidò sul podio, De Ana regista in un teatro senza direzione artistica. Ad apertura di sipario, mentre comincia la splendida partitura di Cherubini, che il direttore conosce bene e che cerca di realizzare nelle sue bellezze con l’Orchestra del Regio, c’è una spiaggia greca un po’ atlantica, poi arriva la nave degli Argonauti, spiaggiata ormai dopo un esausto viaggio carico del Vello d’Oro come di tradimenti, sangue e oscuri presagi. I costumi sono anni Venti, tipo pic nic à la plage di ricchi inglesi à la page. Glauce (Cinzia Forte) è tenera e chic e già se lo sente… e la Medea di Anna Caterina Antonacci quando emerge con la sua voce addolorata e feroce in assolvenza dal cicalare cretino della corte è formidabile: la diva ha flessibilità, classe, sul palco, un bel declamato, ma sulle prove più micidiali di belcanto si fa prudente. Dopo di che, più avanti, il Giasone di Giuseppe Filianoti si muove pacchiano con la giacca sulla spalla come un tenore verista, Medea rimane vestita di gramaglia sicula, i gesti teatrali sono spesso goffi e banali. La scena cambia poco (risparmi?). Un’opera così splendidamente irrisolta tra ieraticità settecentesca e pancia tragica ottocentesca ci arriva cantata, pur se sopratitolata, nell’italiano assurdo del pucciniano Zangarini, da un 1909 che nella “Fanciulla del West” ha un senso ma che qui davvero danneggia Cherubini. Molto in parte Sara Mingardo come ancella Neris.
Interpreti: Anna Caterina Antonacci, Giuseppe Filianoti, Cinzia Forte, Sara Mingardo
Regia: Hugo de Ana
Scene: Hugo de Ana
Costumi: Hugo de Ana
Orchestra: Orchestra del Teatro Regio
Direttore: Evelino Pidò
Coro: Coro del Teatro Regio
Maestro Coro: Roberto Gabbiani
Luci: Pascal Merat
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