L'ironia di Rota
L'opera è andata in scena con due giorni di ritardo per lo sciopero di due sindacati (Snater e Libersind) che aveva bloccato la prima. Agitazione per fortuna rientrata perché perdere questo "Cappello di paglia" sarebbe stato un vero peccato. Un'edizione divertente e spigliata grazie alla verve del direttore Bruno Bartoletti, del regista Damiano Michieletto e di tutti gli interpreti.
Recensione
classica
Celebrato come uno dei più geniali autori di colonne cinematografiche, Nino Rota ha in realtà spaziato in tutti i campi lasciando perle straordinarie. Nel settore teatrale spicca "Il cappello di paglia di Firenze", su libretto dello stesso Rota e della madre. A distanza di oltre quarant'anni dalla sua prima e ultima apparizione genovese l'opera è approdata ieri al Carlo Felice in un eccellente allestimento. Rota si è senza dubbio divertito a scriverlo. E lo si sente già dall'attacco della Ouverture. E' una "folle giornata", teatralmente perfetta, nella quale il compositore mette insieme con gusto e ironia le più varie citazioni. Rossini, naturalmente, sin dalle prime note. Ma poi arrivano Donizetti, Puccini, Verdi, Wagner, Beethoven, Massenet, Offenbach. E l'elenco potrebbe continuare. Un collage costruito con lucida originalità, governato da una sorprendente padronanza dello strumentale e delle voci. L'allestimento genovese, pregevole, era affidato a due artisti anagraficamente lontani, ma quanto mai vicini nel saper "giocare" con Rota. Sul podio Bruno Bartoletti ha assicurato una lettura sorprendente per brio e freschezza: slanci lirici pieni, fluidi, concertati ritmicamente rigorosi, dinamiche accurate. Il giovane regista Damiano Michieletto ha sfruttato con vivacità la scena di Paolo Fantin, un appartamento articolato in varie stanze, inclinato e posto su un palcoscenico girevole che ruotando determina i cambiamenti di scena. E ha mosso i personaggi con vivacità, contando su un cast di cantanti-attori di tutto rispetto. Antonino Siragusa è stato un lodevole protagonista per vocalità e presenza scenica. Altrettanto bravi Carlo Lepore, Alessandra Marianelli e poi gli altri: Pietro Spagnoli, Thomas Morris, Stefano Pisani, Laura Cherici e Francesca Franci.
Note: In scena il 22 novembre 2007
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