Il fascino lisztiano di Villa d'Este

Un raro e interessante programma, che faceva scoprire pagine pianistiche spesso minori ma comunque stimolanti o almeno curiose, col pretesto di andare alla scoperta della rete fittissima dei rapporti dell'onnivoro Liszt con gli altri musicisti, e viceversa.

Recensione
classica
Festival "Jeux d'Artà la Villa d'Este" Tivoli
28 Settembre 2006
Liszt fu incantato dalla Villa d'Este di Tivoli: più ancora del famosissimo Jeux d'eau, lo testimonia il fatto che vi abitò e lavorò per molte estati. Lì l'arte e la natura, il piacere e il misticismo si fondono: cosa c'è di più lisztiano? È dunque la sede ideale per un festival lisztiano, la cui prima edizione si è appena chiusa con un concerto di François-Joel Thiollier intitolato "Maestri e allievi: le origini di Liszt". Non era sempre evidente il rapporto tra le musiche in programma e Liszt. Si direbbe che il pianista franco-americano, curioso e insaziabile esploratore della letteratura pianistica meno battuta, si sia tolto il capriccio di suonare in pubblico pezzi che difficilmente troverebbero posto in una normale stagione concertistica. Però ha anche escogitato modi traversi ma stimolanti per collegarli a Liszt, come egli stesso simpaticamente spiegava a viva voce. Il Marcello-Bach iniziale? Il motivo è l'enorme amore di Liszt per Bach e il fatto che entrambi avevano il gusto di attingere alle fonti più disparate. Si proseguiva con alcune polacche: si arrivava a Liszt, passando ovviamente per Chopin, ma il viaggio iniziava da lontano, con quelle di Bach figlio - che hanno poco o nulla della polacca e sono piuttosto piccoli gioielli clavicembalistici alla Scarlatti - di Mozart figlio - modesto compositore ma buon pianista, che differenziava le varie zone della tastiera per creare effetti timbrici già un po' lisztiani - e di Czerny, che di Liszt fu il maestro. Poi da una parafrasi verdiana di Liszt Thiollier coglieva lo spunto per suonare un Capriccio Brillante di Herz e farci scoprire che il tema de La donna è mobile viene da lì. Esecuzioni piene di charme e di musicalità, sorrette da un facile e totale dominio della tastiera. Insomma un concerto fascinosissimo.

Interpreti: pianista François-Joel Thiollier

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.