Jekyll cambia sesso

In prima assoluta, quest'atto unico segna il debutto di Lidia Ravera come librettista: ha fatto di Jekyll una donna che cerca di trasformarsi in uomo, forzando la propria natura e diventando un mostro. Alessandro Sbordoni ha scritto una musica moderna, semplice, efficace.

Recensione
classica
Teatro Comunale "G. Verdi" Terni
Alessandro Sbordoni
20 Ottobre 2005
Che il Dr. Jekyll sia una donna e che sperimenti su di sé una pozione per uscire dalla subalternità femminile e diventare uomo - ma, ovviamente, l'esperimento riesce a metà e diventa un uomo mostruoso - è una "monelleria", come dice la librettista Ravera, o forse un residuo veterofemminista, ma comunque aggiunge un pizzico d'interesse in più al capolavoro di Stevenson, che, parlando in chiave romanzesca del lato oscuro che si cela dentro di noi, anticipava di cinquant'anni Freud e la psicanalisi. Soggetto problematico per un'opera. Ma il problema viene risolto con i versi da filastrocca popolare, la presenza in scena di un cantastorie accompagnato dalla fisarmonica, le trasformazioni della voce della protagonista da femminile a maschile e viceversa facilitate dall'elettronica, la diretta comprensibilità della musica di Sbordoni e la sua efficacia teatrale (da sottolineare una specie di arioso di Jekyll che è una bellissima ed espressiva melodia, senza l'insopportabile pseudo-puccinianesimo frequente in questi tentativi neomelodici) e non ultimo il precipitare sempre più veloce degli eventi verso la "catastrofe". Insomma questo atto unico funziona e lo conferma l'accoglienza da parte di adulti e giovani (erano studenti delle medie e delle superiori, perché è un po' difficile per i più piccoli). Lo spettacolo di Claudio Di Palma opta per un "surreale minimalismo gestuale" e una scenografia semplicissima (una scatola sghemba, sulle cui nude pareti cui lavorano gli effetti luminosi di Ciro Pellegrino) ma non è neutro e propone un'interessante lettura in chiave moderna, con Jekyll vittima dell'isolamento, che cerca una via d'uscita in qualche surrogato tossico. Alda Caiello risolve molto bene i non piccoli problemi del suo ruolo. Roberto Abbondanza si conferma interprete ideale della vocalità contemporanea di ogni tipo, il giovane Leonardo Galeazzi è ormai una sicurezza. Fabio Maestri dirige con la consueta sicurezza l'Ensemble In Canto.

Note: Prima esecuzione assoluta (commissione Operaincanto)

Interpreti: Alda Caiello, Roberto Abbondanza, Aurio Tomicich, Cristina Paolucci, Claudio Di Palma Recite: 20 ottobre a Narni, Teatro Comunale; 21 ottobre a Terni, Teatro Comunale "G. Verdi"; 22 ottobre a Amelia, Teatro Sociale.

Regia: Claudio Di Palma

Scene: Claudio Di Palma

Costumi: Claudio Di Palma

Orchestra: Ensemble In Canto

Direttore: Fabio Maestri

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