Un regista di classe, un direttore mozartiano di lungo corso, un cast di livello complessivamente elevato: ma il risultato è un "Ratto dal serragglio" un po' spento.
Il regista Stephen Medcalf scrive che "le donne non sono intrappolate in un inferno ma in una specie di paradiso" e questo giustifica che i loro uomini sospettino che "possano trarre un segreto piacere dalla loro prigionia e dalle attenzioni dei loro pretendenti": intuizione in sintonia con l'ambiguità mozartiana. Ma, come al solito, quel che il regista scrive è il contrario di quel che fa. Dov'è il "paradiso"? Spariscono il mare, l'arrivo di Selim e Konstanze su "una barca di piacere", il giardino e tutto il resto, sostituiti da una scena unica, un tristissimo sotterraneo dalle alte volte, che andrebbe benissimo come prigione di Florestano o di Posa. Quanto alle "attenzioni dei pretendenti", è vero che Osmin è meno esageratamente e ridicolmente feroce del solito (anche per evitare una politically uncorrect presa in giro dei mussulmani, coi tempi che corrono!) ma solo per trasformarsi in un noioso burocrate seduto a una scrivania a mettere timbri. E così svanisce anche la comicità. Il risultato è che il colorito esotico, la solarità mediterranea, la briosa leggerezza di Mozart restano senza un corrispettivo visivo. Invece sono ben realizzati i personaggi seri, Konstanze e Selim, la cui nobiltà d'animo contiene forse il "messaggio" dell'opera, ma che hanno anche un fondo di convenzionalità.
Theodor Guschlbauer, mozartiano di lungo corso, regge il timone con sicurezza, ottiene trasparenza e leggerezza ma è un po' lento e uniforme. Nel cast spicca l'ottimo Belmonte di José Bros, che recupera l'aria del terzo atto spesso tagliata: calda voce latina, morbida tecnica belcantistica, stile mozartiano non surgelato. Sine Bundgaard ha l'aspetto nobile e distaccato di Konstanze, è sublime nel malinconico patetismo di "Traurigkeit" e fatica alquanto tra acuti e agilità di "Martern aller Arten". Loic Felix (Pedrillo) canta bene ed è un attore spigliatissimo e Magali Léger (Blonde) non è da meno. Reinhard Dorn (Osmin) ha conosciuto tempi migliori ma ormai è sfiatato.
Note: Coproduzione Fondazione Teatro delle Muse e Fondazione Teatro Lirico di Cagliari
Interpreti: Sine Bundgaard, Magali Léger, José Bros, Reinhard Dorn, Loïc Felix, Markus John
Regia: Stephen Medcalf
Scene: Isabella Bywater
Costumi: Isabella Bywater
Orchestra: Orchestra Filarmonica Marchigiana
Direttore: Theodor Guschlbauer
Coro: Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini"
Maestro Coro: Matteo Salvemini
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