il desolante mondo di Jenufa

Per la prima volta a Catania il capolavoro di Janácek in un allestimento firmato da Jirí Nekvasil, con una scenografia disadorna ed essenziale, e un cast dominato da Tomás Cerny, Rosalind Plowright, Jitka Svobodová.

Recensione
classica
Teatro Massimo V. Bellini Catania
Leos Janácek
09 Dicembre 2005
Una scena assolutamente spoglia, un mucchio di pietre sul proscenio, delle assi buttate qua e là, fondale e quinte di legno grezzo. Immagine desolante, non folkloristica, del mondo contadino di Jenufa. Così si presentava il capolavoro di Janácek messo in scena a Catania, una coproduzione con i teatri di Praga, Dublino e Riga. Jirí Nekvasil e Daniel Dvorák hanno solo aggiunto qualche tocco di colore nelle scene corali, poi un tavolo, due sedie, un minuscolo altarino e una minuscola finestra per la stanza della Sagrestana, e hanno giocato sapientemente sui costumi (molto efficace ad esempio il contrasto tra l'abbigliamento dimesso di Jenufa e Laca nel terzo atto, e quello ricco e sgargiante di Steva e Karolka). In questo contesto così essenziale, e affascinante, stonavano però i grandi oblò che si aprivano nel fondale (che mostravano il mondo esterno, le pale del mulino, la neve), il macabro blocco di ghiaccio nel quale veniva portato in scena il cadavere del bambino, la enigmatica catastrofe finale, quando crollavano a terra tutti gli attrezzi contadini appesi sul fondale e le quinte di legno, probabilmente per simboleggiare una vita nuova che rinasce su un cumulo di macerie. Cast di grande mestiere con una applauditissima Rosalind Plowright, figura asciutta, austera, dalla voce non imponente (soprattutto nel registro grave) ma capace di rendere bene i tormenti del suo personaggio. Eccellente il Laca di Tomás Cerny che sfoggiava un grande temperamento teatrale e una voce sempre a fuoco in tutta la sua estensione. Quella di Jitka Svobodová, nei panni di Jenufa, era timbrata, piena di pathos, ma non sempre controllata. Le altre voci erano talvolta sovrastate dall'orchestra, che non andava troppo per il sottile.

Note: Prima rappresentazione a Catania.Allestimento Teatro Nazionale dell'Opera di Praga

Interpreti: Nonna Buryjovka  Lenka Smídová, Laca Klemen  Tomás Cerny, Ivan Choupenitch (10, 13), Steva Buryja  Valentin Prolat, Ales Briscein (10, 13), Sacristan Buryjovka  Rosalind Plowright, Yvona Skvárová (10, 14, 16, 18), Jenufa  Jitka Svobodová, Dana Buresova (10, 13, 16), Capo del mulino  Ivan Kusnjer, Magistrato del villaggio  Bohuslav Marsík, Moglie del Magistrato  Jana Dvorakova, Karolka  Iveta Jiríková, La pastora   Katerina Jalovcová, Barena   Lívia Venosová, Jano  Martina Bauerová

Regia: JIRÍ NEKVASIL

Scene: DANIEL DVORÁK

Costumi: DANIEL DVORÁK

Orchestra: Orchestra del Teatro Massimo Bellini

Direttore: JAN CHALUPECKY

Coro: Coro del Teatro Massimo Bellini

Maestro Coro: TIZIANA CARLINI 

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