Sollima, l'anima del violoncello
Concerto Rotondo, Caravaggio, J. Beuys Song: rituali della musica e riflessioni sull'arte in una formula aggiornata di recital solistico. Il violoncello di Giovanni Sollima apre con molto successo "Il suono dell'anima", la rassegna solistica all'interno di Firenzestate 2005
Recensione
classica
L'apertura, nell'oratorio secentesco dei Vanchetoni, della rassegna "Il suono dell'anima", spazio solistico per eccellenza all'interno di Firenzestate 2005, ha proposto con il concerto del compositore-violoncellista Giovanni Sollima una modalità attuale di reinvenzione della formula tradizionale del recital solistico (a cui è prevalentemente dedicata questa rassegna "a voce sola" dell'estate fiorentina), avvalendosi dell'ingegneria sonora di Gaetano Leonardi per gli sfondi sonori preregistrati (il suo proprio violoncello ma anche, molto spesso, un tappeto di percussioni etniche) e per le riverberazioni live tipiche del sound engineering. Un rompere la solitudine del suono solistico che però non si allontana mai da se stesso, anzi resta in primo piano nei due contrapposti aspetti dell'impegno virtuosistico e dell'espressione-cantabilità, esplorando aspetti originali anche sul piano tecnico e tuttavia profondamente radicati nelle istanze archetipe e rituali della strumentalità. Le qualità dei pezzi proposti, il fortunato Concerto Rotondo e le versioni da concerto di due lavori nati originariamente per la danza, Caravaggio e J. Beuys Song (quest'ultimo prende spunto da un'acuminata riflessione del noto artista concettuale), sono quelle già note a chi apprezza la produzione del musicista siciliano: una fusione di strutture di derivazione minimalista e di slanci romantici nutrita dallo studio appassionato di tante modalità della musica, dal delicato arabesco vocale e dalla percussività ipnotica appresi dalla tradizione musicale islamica e araba, alla ripresa di strutture, ritmi e grounds della musica rinascimentale e barocca, particolarmente evidenti, questi ultimi, in Caravaggio. Ottimo successo.
Interpreti: Giovanni Sollima, violoncello Gaetano Leonardi, sound engineer
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classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln