La Butterfly di Hosokawa

La nuova opera di Toshio Hosokawa, Hanjo, ha incantato il pubblico di Aix, con la sua scrittura raffinatissima, spesso al confine con il silenzio. Opera immersa in una dimensione onirica e itimistica alla quale ha contribuito anche la regia di Anne Teresa de Keersmaeker.

Recensione
classica
Festival d'Aix-en-Provence Aix-en-Provence
Toshio Hosokawa
25 Luglio 2004
Nel piccolo Théâtre du Jeu de Paume il festival di Aix ha presentato la nuova opera commissionata a Toshio Hosokawa, Hanjo. Un capolavoro di intimità espressiva e di finezza di scrittura. Il compositore giapponese, alla sua seconda esperienza operistica, ha tratto il libretto (in inglese) da uno dei Cinque Nô moderni di Yukio Mishima: la vicenda è di Hanako, geisha "nata per attendere" che vive in un mondo di follia, che trascorre le sue giornate nella stazione ferroviaria in attesa di Yoshio, l'uomo che l'ha abbandonata, ed è ospitata nella casa della pittrice Jitsuko, innamorata di lei. Ma quando Yoshio ritorna, lei non lo riconosce, perché l'immagine dei suoi sogni col tempo si era fatta più reale dell'uomo stesso. Di questa moderna Madama Butterfly la musica di Hosokawa sottolineava la dimensione onirica, giocando su suoni oscillanti al confine con il silenzio (bellissima la scena iniziale immersa nel silenzio assoluto, che si trasformava in un brusio impercettibile e poi nel rumore assordante di una locomotiva, come se la musica entrasse nella mente di Hanako), su seducenti fasce armoniche (come gli accordi che accompagnavano il commovente disconoscimento di Yoshio), su continui trascoloramenti timbrici, resi magistralmente dalla direzione di Kazushi Ono. La regia era affidata alla celebre coreografa Anne Teresa de Keersmaeker che ha creato un mondo oscillante tra realtà e sogno, tra lucidità e follia, lavorando soprattutto sulla gestualità, efficacissima, della folle Hanako, all'interno di uno spazio scenico spoglio, che concentrava l'attenzione sui personaggi e sui loro bellissimi costumi. Eccellente il cast dominato dal soprano svedese Ingela Bohlin nei panni della protagonista, perfetta nelle sue impennate negli acuti, teatralmente intensa col suo sguardo impietrito e i movimenti insieme lenti e impulsivi.

Interpreti: Hanako, Ingela Bohlin; Jitsuko, Honda Brillembourg; Yoshio, William Dazeley

Regia: Anne Teresa de Keersmaeker

Scene: Jan Joris Lamers

Costumi: Tim van Steenbergen

Orchestra: Orchestre de chambre de la Monnaie

Direttore: kazushi Ono

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Madrid: Haendel al Teatro Real

classica

A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln

classica

Federico Maria Sardelli e il sopranista Bruno de Sá per un programma molto ben disegnato, fra Sturm und Drang, galanterie e delizie canore, con Mozart, da giovanissimo a autore maturo, come filo conduttore