FilmFestival, ore di musica
"Safety Last", film muto con Harold Lloyd del 1923, accompagnato dalle musiche dal vivo della Zeorchestra, ha aperto il festival cinematografico di Torino, che proietta fino al 21 novembre anche alcuni eccezionali titoli di soggetto musicale.
Recensione
classica
Questa sera s'apre il ventunesimo Torino Film Festival, nelle sale del Multiplex Pathé al Lingotto: calendario fittissimo fino al 21 novembre (www.torinofilmfest.org). Nato come rassegna internazionale del cinema giovane emarginato dai circuiti commerciali delle sale, oggi il FilmFest, diretto da Giulia D'Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto, in buon vicinato con il Museo del Cinema diretto da Alberto Barbera, si presenta come una rassegna del miglior cinema indipendente disponibile, tra Sundance e Toronto e Locarno, un po' più piccolo di Venezia Cannes e Berlino. Nel programma 2003 c'è anche un filone musicale, con titoli come il "Piano Blues" di Clint Eastwood, uno dei capitoli della 'film series' "The Blues", pilotata da Martin Scorsese per la televisione pubblica americana PBS, che ha messo in galleria le firme di Wenders, Pearce, Burnett, Levin, Figgis per una collezione unica nell'anno del Blues (www.pbs.org/theblues): altre idee in musica del maestro del cinema americano, quindi, che del suo straziante profondissimo capolavoro, "Mystic River" (2003), ha anche concepito le musiche. Altra America con il canadese Neil Young, che sotto pseudonimo dirige un film parallelo al suo concept album "Greendale", storia di una immaginaria città della provincia americana pervasa dalla famiglia Green. Ancora America in "Wattstax" (pronuncia "uottstocks") la riedizione in special edition del documentario sulla Woodstock nera dell'estate 1972, filmata da Mel Stuart (che sarà a Torino al FilmFest), concertone-happening di beneficenza (1 dollaro per 7 ore di musica) organizzato dalla black label Stax nella cittadina di Watts, California del Sud: sul palco tra gli altri il mitico Isaac Hayes ("Shaft", etc.) introdotto dal reverendo Jessie Jackson (www.wattstax.com). Per la classica, "Sonata per Viola. Dmitrij Sostakovic" di Aleksandr Sokurov, maestro del cinema russo cui il FilmFest dedica una delle sue retrospettive: è un filmone del 1981, che vuole rilevare, della vicenda biografica del compositore, soprattutto l'emblematica tragica condanna a creare musica, ad essere artista sotto un regime come quello stalinista.
Musica anche ieri, nella serata vernissage del FilmFest, con il delizioso e divertente "Safety Last" (1923) con Harold Lloyd (l'altro Keaton, l'altro Laurel e Hardy, l'altro Chaplin della comicità del muto americano): le imprese pericolanti dell'omino innamorato e irregolare, in tenace lotta contro la povertà e la brutalità dei capi sul lavoro, erano accompagnate dal vivo dalla Zerorchestra, ensemble specializzato in quel raffinato e delicato repertorio che è l'accompagnamento delle pellicole senza sonoro: insieme dal '95 e maturati nelle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, i musicisti della Zerorchestra vengono dal jazz e dalla classica, e hanno proposto una discontinua galleria di contrappunti sonori alle imprese spassose dell'impeccabile omino con occhiali e paglietta, eroe del fai-da-te yankee anni Venti, che ci suggerisce ancora una bella morale: sii te stesso, e libero, e vispo, sgusciando onestamente tra le maglie cupe e ridicole dei poteri e dei sistemi.
Note: Accompagnamento dal vivo del film muto "Safety last"
Orchestra: Zerorchestra
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln