Così fan tutte nel giovane cantiere

L'opera di Mozart ha inaugurato il Cantiere di Montepulciano in un'edizione che puntava sulla comicità, sui ritmi veloci, sulla spontaneità giovanile.

Recensione
classica
Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano Montepulciano
Wolfgang Amadeus Mozart
25 Luglio 2003
L'orchestra è molto piccola; i corni e le trombe sono "naturali", quindi hanno suono morbido ma intonazione piuttosto incerta; il clavicembalo non solo accompagna i recitativi ma suona anche insieme all'orchestra, come faceva Mozart stesso. Enrique Mazzola ha infatti voluto preliminarmente dare un suono d'epoca alla sua orchestra, ma poi non si è fatto impastoiare dalle regole della prassi esecutiva "filologica" né dall'incipriato "stile mozartiano" e ha diretto "Così fan tutte" con grande libertà, in modo scatenato, con tempi velocissimi, ritmi scanditi, coloriti marcati. Insomma, senza lasciarsi sfuggire i momenti in cui Mozart apre squarci malinconici e prospettive più riflessive, ha visto "Così fan tutte" soprattutto come il punto d'arrivo dell'opera buffa settecentesca, a base di travestimenti, scambi di persona, equivoci, inganni e burle. Anche il terzetto femminile formato da Sandra Leupold (regia), Kathrin Hauer (scene e costumi) e Babette Hesse (drammaturgia, all'uso tedesco) ha punato sulla vivacità dell'azione, con una recitazione rapida, una comicità immediata e farsesca, continue entrate in scena di macchinisti per spostare qualche pezzo d'attezzeria. Ma hanno spinto lo sguardo anche dietro la patina comica: quando Don Alfonso vince la sua scommessa, in realtà è lui il perdente, perché si formano nuovamente due coppie d'innamorati, mentre lui resta solo nel gelo dei suoi sentimenti a stringersi infreddolito nel suo soprabito e a raccogliere i pezzi di tulle avanzati dalla cerimonia nuziale. La scenografia è la più semplice e la più affascinante che esista: le nude mura del palcoscenico d'un teatro d'epoca. I costumi sono moderni. ma l'epoca è indeterminata, forse più che il presente è il futuro, perché c'è un sospetto di Star Treck in quelle fogge strane e in quei tessuti grigio-argentei. Gli interpreti sono giovani o giovanissimi, com'è nello spirito del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Giovane è Annarita Taliento, che affronta con sicurezza le impegnative arie di Fiordiligi. Giovanissimi sono tutti gli altri, alcuni praticamente al loro debutto in palcoscenico: non hanno voci straordinarie e commettono varie piccole imprecisioni, ma l'approccio è quello giusto, naturale e scorrevole, senza sottolineature e pose melodrammatiche. Si sono distinti particolarmente Teuta Koço, una Despina che ha nella voce la malizia e il sorriso della soubrette dell'opera comica, e soprattutto Gabriele Nani, un Don Alfonso giovanissimo ma dall'à plomb già perfetto. Insomma uno spettacolo giovane, semplice, divertente, che il pubblico ha mostrato di gradire senza riserve.

Interpreti: Annarita Taliento, Maria Teresa Ulrich, Hubert Wild, José Montero, Teuta Koço, Gabriele Nani

Regia: Sandra Leupold

Scene: Kathrin Hauer

Costumi: Kathrin Hauer

Orchestra: Royal Northern College of Music di Manchester

Direttore: Enrique Mazzola

Coro: Coro del Cantiere 2003

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