L'abbinamento di "Cavalleria rusticana" al "Segreto di Susanna" è insolito - fors'anche mai osato prima - ma funziona benissimo, perché il tono frivolo, elegante, ironico di Wolf-Ferrari controbilancia l'esasperata drammaticità di Mascagni ma allo stesso tempo ne esalta l'essenzialità e la forza. Entrambi sono stati ben serviti dallo spettacolo presentato a Perugia dallo Sperimentale di Spoleto. L'operina gradevole ma un po' sciapa di Wolf-Ferrari è stata insaporita con qualche grano di pepe, senza però alterarne il sapore di commedia: Giorgio Pressburger, leggendo tra le righe, ha infatti scoperto che c'è qualcosa di torbido nel segreto di Susanna e che la sua passione per il fumo è un modo per compensare un'insoddisfacente vita matrimoniale. Ecco dunque che in quell'algido e asettico appartamento razionalista circolano aitanti giovanotti semisvestiti: sono fantasmi creati dall'immaginazione del marito sospettoso o sono piuttosto i concretissimi amanti con cui Susanna si consola? Ma alla fine il conte Gil decide di fumare anche lui una sigaretta con la moglie (qui la simbologia diventa trasparente anche in Wolf-Ferrari) e i due finiscono finalmente a letto insieme. Al contrario, in "Cavalleria rusticana" Pressburger ha eliminato i sughi e le spezie che i nostri nonni gradivano ma che sono diventati poco digeribili per i nostri stomaci troppo delicati. Via dunque tutto il colore locale: il palcoscenico è completamente nudo, tranne un enorme fico d'India (ce n'è uno, più piccolo, anche nell'appartamento di Susanna, a significare che in fin dei conti qualcosa accomuna queste opere così diverse: la gelosia), e i personaggi vestono abiti moderni, che potrebbero essere di oggi o anche di qualche decennio fa. La recitazione è forte, essenziale, realistica (quindi ben lontana dalle esagerazioni melodrammatiche del "verismo" deteriore) e coinvolge anche la platea in vari momenti, come la processione pasquale e il duello tra Turiddu e Alfio, che prende allo stomaco per la sua violenza bestiale (nell'opera il duello si svolge fuori scena ma la regia segue la novella di Verga, che prima dell'opera è stata letta da Pippo Baudo e da alcuni giovani e bravissimi attori del Teatro Stabile di Catania). Sia in Wolf-Ferrari che in Mascagni si è fatta apprezzare la direzione di Ivo Lipanovic, la cui presenza sul podio ha reso molto più sicura la prestazione dell'Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale. Roberta Canzian e Fabio Maria Capitanucci sono interpreti ideali del "Segreto di Susanna". Non perfetti ma complessivamente validi gli interpreti di "Cavalleria": Simona Baldolini è un soprano lirico puro, quindi è un po' a disagio con la tessitura di Santuzza, ma rende il personaggio in modo molto convincente; Maurizio Saltarin è il tipico tenore spavaldo e un po' superficiale, ma sotto sotto fragile, quindi entra con grande naturalezza nei panni di Turiddu; Daniele Massimi è un Alfio giustamente rude ma non truculento.
Note: nuovo all. Nella stessa serata sarà eseguita "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni. Le rappresentazioni avranno luogo il 4 e 5 a Perugia (Teatro Morlacchi), il 7 ad Assisi (Lyrick Theatre), il 9 e 10 a Terni (Teatro Verdi), il 12 e 13 a Todi (Teatro Comunale)
Interpreti: Per "Il Segreto di Susanna": Capitanucci / Ribis / Cucciardi, Canzian / Calandra / Bassano; Per "Cavalleria rusticana": Baldolini / Mitropoulos / Merola, Bertini Tosti, Luchetti, Saltarin / Catalano, Massimi / Cutolo
Regia: Giorgio Pressburger
Scene: Maurizio Balò
Costumi: Davide Amadei
Orchestra: OTLIS - Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale
Direttore: Ivo Lipanovic
Coro: Coro Lirico dell'Umbria
Maestro Coro: Claudio Fabbrizi