Beethoven per Santa Cecilia

Roma: il 24 ottobre Pappano dirige la "Missa Solemnis"

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"Siamo l'unica Fondazione in cui le decisioni sono affidate a musicisti, gli Accademici di Santa Cecilia, e non a figure di nomina politica", ha ricordato Bruno Cagli nella conferenza stampa al Parco della Musica di Roma dove , in occasione dell'inaugurazione della Stagione 2009-2010, è stata resa pubblica la programmazione definitiva e, al tempo stesso, presentato alla stampa il nuovo cd pubblicato dalla Emi contenente la Messa da Requiem di Verdi con l'Orchestra e il Coro dell'Accademia di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano. Proprio su questa produzione Cagli, presidente e direttore artistico della Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha anticipato che nei paesi esteri dove il compact è già uscito la critica ha espresso pareri altamente lusinghieri, per quella che è stata riconosciuta come una tra le dieci formazioni orchestrali migliori al mondo. Adesso dunque gli occhi sono puntati sull'inaugurazione della stagione sinfonica, sabato 24, con un lavoro di Beethoven, la Missa Solemnis, che non è mai entrato nel grande repertorio, malgrado l'autore lo considerasse la sua opera più importante. Vera e propria sfida sia per gli esecutori che per il pubblico, la Missa è stata composta nello stesso periodo della IX sinfonia, ma è molto distante dal clima espressivo di quest'ultima, tant'è che le esecuzioni della Messa nel passato sono state in numero irrisorio rispetto a quelle della sinfonia. In Italia addirittura la 'prima' risale appena al 1924, con l'Orchestra e il Coro dell'Accademia diretti da Bernardino Molinari. Intervenendo durante una pausa delle prove, Antonio Pappano ha ricordato come questo lavoro presenti difficoltà mostruose, richiedendo grandi energie agli esecutori, specialmente nel trovare il giusto equilibrio dei vari strumenti nei momenti in cui Beethoven mostra il suo lato intimo, di purezza, così lontano dall'aspetto fiero e accigliato con cui solitamente lo ricordiamo. Per l'occasione, hanno ricordato sia Cagli che Pappano, è stata preziosissima la collaborazione di Norbert Balatsch alla guida del Coro, messo di fronte a una vocalità difficile, spesso chiamata a sonorità intime piuttosto che eroiche. Cagli ha infine ricordato l'impegno dell'Accademia di Santa Cecilia nei confronti dei ragazzi, con le iniziative della Juniororchestra e dei Cori, tra cui quello delle Voci Bianche in collaborazione con l'Opera di Roma, iniziative che coinvolgono oltre 500 bambini e le rispettive famiglie: un investimento per creare futuri esecutori e, soprattutto, fruitori di quell'immenso patrimonio culturale che la musica classica può offrire a chiunque. (Giorgio Cerasoli)

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