Frammenti d'estate
Roma: il festival dell'Accademia Filarmonica
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I “Frammenti” che l’Accademia Filarmonica Romana propone nel festival estivo 2016 – questo il tema che verrà declinato dal 4 al 15 luglio, con un’anteprima il 28 giugno – provengono dalle diverse culture e tradizioni che, da alcuni anni, si alternano nella affascinante cornice della sede di Via Flaminia all’inizio del mese di luglio. Un titolo che non solo rende atto di questa eterogeneità ma che si spiega anche con la significativa distanza geografica dei paesi ai quali quest’anno verrà offerta la possibilità di presentare i propri artisti e la propria cultura musicale.
Nel corso della presentazione di questo festival estivo il direttore artistico Matteo D’Amico ha sottolineato come al pubblico romano verrà data la possibilità di «tastare il polso del mondo» dal punto di vista musicale, innanzitutto, ma anche culturale in genere. «Le due presenze più prestigiose sono extra europee. A cominciare dall’India (madre della nostra cultura) che viene realizzata in collaborazione con le principali istituzioni di quel paese. Come presenza ‘fissa’ vorrei sottolineare una particolare istallazione di Atul Bhalla, specificamente pensata dall’artista indiano per i giardini della Filarmonica».
L’attenzione per diverse forme artistiche, per la cultura contemporanea, per tutta una serie di proposte innovative caratterizza dunque questo viaggio dal Maghreb ai Balcani, dall’India al Brasile, dall’Iran al Portogallo. Non pochi gli eventi da segnalare, durante queste giornate caratterizzate da molteplici appuntamenti pomeridiani e serali. Il 4 luglio è fissato il concerto Punti Cardinali di Imago Sonora (ensemble in residenza alla Filarmonica per la musica contemporanea) che presenterà una prima assoluta di Giacomo Manzoni (Thanatopsis per baritono e 6 strumenti) e alcuni brani dei più significativi compositori del secondo ‘900. La giornata del 7 luglio sarà dedicata all’Iran, che si aprirà con alcuni versi di Farough Farrokhzad, la più importante poetessa persiana del Novecento, la quale ha fatto del tema della libertà il principio fondamentale della sua opera artistica. Oltre alle culture del mondo l’interesse è rivolto anche ai giovani, tra i quali l’atteso pianista slovacco Martin Chudada (classe 2001, nella foto), e agli appuntamenti in tarda serata (ore 23), le cosiddette “Divagazioni notturne”, che nella piccola Sala Affreschi, saranno dedicate a strumenti particolari e diversi tra loro: fisarmonica, chitarra, mandolino e contrabbasso. Romana
Giorgio Cerasoli
Giorgio Cerasoli
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