Il sublime valzer di Gatti
L'Orchestra National de France apre con Debussy e Ravel
Recensione
classica
MITO Settembre Musica 2012 comincia a Torino la sera del 5 settembre con Daniele Gatti e l’Orchestre National de France che dedicano una pagina di Bach a Piero Farulli, morto qualche giorno fa. Le luci in sala al Teatro Regio sono tutte accese. Chi conosceva quel grande musicista amabile e testardo è commosso.
Poi, senza cangiar di mestizia, arriva il sindaco di Torino, Piero Fassino, del Partito Democratico. Saluta i cugini milanesi di MITO. Sobriamente ricorda che i tempi sono duri, ma che questo festival si fa ancora, e che non si molla né di qualità né di quantità, perché la cultura è lo spirito di un Paese. Chi non è d’accordo con lui? Ha i suoi applausi.
Infine, ecco il concerto che inaugura questo festival ancora grande e bello, a Milano e a Torino, in fratellanza anaffettiva. Il programma è tutto francese: Debussy e Ravel. Prélude à l’après-midi d’un faune dove il fauno, più che rievocare gli inseguimenti sessuali del mattino, pare digerire un lauto pasto. Iberia, con timbri davvero brillanti. La mer. Ma quando arriva La Valse di Ravel, che nel 1920 Djagilev ritenne indanzabile e che Ida Rubinstein danzò nel 1926, Gatti e l’Orchestra affrescano il Sublime: energia, malinconia, ironia, tutto. Per il centenario degli Champs-Elysées l’Orchestre de France eseguirà quest’anno ventisette concerti, tra i quali Le Sacre du Printemps di Stravinskij, nel centenario della prima esecuzione, il 29 maggio 2013: prenotatevi. Perché se suonano così La Valse quel Sacre sarà memorabile!
Gli applausi, alla fine, sono da inaugurazione istituzionale: senza passione. Ma ai bis (Manon Lescaut e Carmen) Gatti e i suoi sono stupendi: sarà perché ora c’è il sangue dell’opera, tutti vanno al boato. E MITO parte con un po’ di energia.
Poi, senza cangiar di mestizia, arriva il sindaco di Torino, Piero Fassino, del Partito Democratico. Saluta i cugini milanesi di MITO. Sobriamente ricorda che i tempi sono duri, ma che questo festival si fa ancora, e che non si molla né di qualità né di quantità, perché la cultura è lo spirito di un Paese. Chi non è d’accordo con lui? Ha i suoi applausi.
Infine, ecco il concerto che inaugura questo festival ancora grande e bello, a Milano e a Torino, in fratellanza anaffettiva. Il programma è tutto francese: Debussy e Ravel. Prélude à l’après-midi d’un faune dove il fauno, più che rievocare gli inseguimenti sessuali del mattino, pare digerire un lauto pasto. Iberia, con timbri davvero brillanti. La mer. Ma quando arriva La Valse di Ravel, che nel 1920 Djagilev ritenne indanzabile e che Ida Rubinstein danzò nel 1926, Gatti e l’Orchestra affrescano il Sublime: energia, malinconia, ironia, tutto. Per il centenario degli Champs-Elysées l’Orchestre de France eseguirà quest’anno ventisette concerti, tra i quali Le Sacre du Printemps di Stravinskij, nel centenario della prima esecuzione, il 29 maggio 2013: prenotatevi. Perché se suonano così La Valse quel Sacre sarà memorabile!
Gli applausi, alla fine, sono da inaugurazione istituzionale: senza passione. Ma ai bis (Manon Lescaut e Carmen) Gatti e i suoi sono stupendi: sarà perché ora c’è il sangue dell’opera, tutti vanno al boato. E MITO parte con un po’ di energia.
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