L'estate della Filarmonica Romana

Dal 26 giugno tornano I Giardini della Filarmonica

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Munedaiko
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A Roma, a pochi passi da Piazza del Popolo, ci sono dei giardini dove, all’inizio dell’estate, è possibile compiere un avvincente viaggio tra le arti del mondo. Il rito si ripete anche quest’anno grazie al festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, che si svolgerà dal 26 giugno al 6 luglio, nella sede di Via Flaminia, alle pendici di Villa Borghese. “I Giardini della Filarmonica” — appunto questo il nome del festival, che peraltro è parte del programma dell'Estate Romana, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE – declina per il 2019 il tema dello Stupore, portando al pubblico della Capitale diverse testimonianze dell’arte contemporanea nonché delle culture millenarie dei vari paesi stranieri che hanno collaborato per mezzo dei propri Istituti di Cultura e di altre realtà internazionali.

“Le infinite declinazioni dell’invenzione musicale sono altrettanti motivi di stupore, se solo ci poniamo in ascolto in modo aperto e curioso, senza lasciarci condizionare dall’abitudine”, ha sottolineato Andrea Lucchesini, direttore artistico della Filarmonica Romana, presentando l’intero programma, all’interno del quale troveranno spazio anche nuove generazioni di esecutori.

Partendo dalle proposte delle vicine Slovacchia (26 giugno) e Irlanda (30 giugno), e arrivando fino a quelle di paesi più lontani come Corea del Sud (26 giugno), Iran (27 giugno) e Giappone (29 giugno), gli appuntamenti in cartellone offriranno non pochi motivi di stupore e curiosità. Come quello con il Jihye Lee Jazz Quartet, (26.06) formazione di origine coreana che prende il nome dalla vocalist Jihye Lee, vincitrice nel 2007 della terza edizione del Brussels International Young Jazz Singer Competition, o quello con Mahsa Marashi e i fratelli Mohsenipour (27.06), impegnati nella musica tradizionale persiana, o anche quello con gli spettacolari tamburi giapponesi di Munedaiko (29.06), giovane formazione nata nel 2014 per volontà del percussionista Mugen Yahiro. Ma ci sarà modo anche di partecipare a una gradevole “Serata all’opera” (29.06) dedicata al repertorio belcantistico, o di incontrare i giovanissimi interpreti della Scuola di Musica di Fiesole (4.07) e quelli della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, cui sarà dedicata l’intera giornata del 2 luglio. Ma restando in tema di nuove generazioni, va certamente segnalato anche il concerto di Teo Gertler, enfant prodige slovacco (ha compiuto da poco 11 anni), cui la Filarmonica affida il concerto d’apertura dell’intero festival, il 26 giugno.

Il programma completo delle varie giornate, che come al solito prevedono appuntamenti collocati nelle fasce pomeridiana e serale, è dunque particolarmente variegato ed è disponibile sul sito www.filarmonicaromana.org

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