Le Terme di Caracalla, Damiano Michieletto e l’Anno Santo

Presentato il Caracalla Festival 2025, che quest’anno si divide tra le antiche terme e la Basilica di Massenzio e presenta quattro titoli operistici (o paraoperistici), spettacoli di danza, concerti spirituali e concerti pop

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Damiano Michieletto (Foto Fabrizio Sansoni)
Damiano Michieletto (Foto Fabrizio Sansoni)

Per il prossimo Caracalla Festival, che si svolgerà in un anno speciale qual è l’Anno Santo, si è pensato di fare qualcosa di speciale, dando carta bianca a Damiano Michieletto e chiedendogli di ideare un programma che fosse sia innovativo sia capace di dialogare con l’enorme eterogeneità dei potenziali spettatori che arriveranno a Roma nel 2025. Il regista veneziano - di concerto col direttore artistico Paolo Arcà, la direttrice del corpo di ballo Eleonora Abbagnato e tutto lo staff artistico del teatro - ha messo a punto un cartellone intitolato “Tra sacro e umano”, che ha come oggetto la spiritualità e lai riconciliazione, indicati da Francesco I come temi di questo Giubileo.

Dal 29 giugno al 7 agosto si susseguiranno opera e musica sacra, musical e danza, concerti e incontri. Alla sede tradizionale delle Terme di Caracalla, capace di quattromila spettatori, si aggiungerà un altro monumento dell’antica Roma, la Basilica di Massenzio, che sorge a metà strada tra il Foro Romano e il Colosseo, ed è relativamente meno grandiosa delle terme ma può comunque accogliere milleduecento spettatori.

La serata inaugurale si svolgerà proprio in questa basilica - che era un edificio civile e non sacro - e abbina una riflessione del teologo Vito Mancuso intitolata “La gioia interiore” all’esecuzione del ciclo di madrigali spirituali Lagrime di San Pietro,  che il fiammingo Orlando di Lasso, uno dei più grandi compositori del Rinascimento, dedicò nel 1594 a Papa Clemente VIII. Alla riflessione spirituale e alla musica si alterneranno gli interventi in live electronics del compositore Vittorio Montalti.

Sarà ancora la Basilica di Massenzio ad ospitare le quattro repliche (dall’1 al 5 luglio) dell’oratorio di Haendel La Resurrezione,  composto ed eseguito a Roma nel 1708. Verrà rappresentato in forma scenica con la regia di Ilaria Lanzino, al suo debutto in Italia dopo aver lavorato molto all’estero, soprattutto in Germania. George Petrou, eccellente specialista della musica barocca, dirige un bel cast, di cui fanno parte Sara Blanch, Teresa Iervolino, Charles Workman e altri ottimi cantanti.

Anche il secondo spettacolo, che sarà in scena a Caracalla dal 5 al 17 luglio, non è propriamente un’opera: Michieletto ci tiene infatti a precisare che West SideStory di Leonard Bernstein è un musical e che lui lo metterà in scena rispettandone questo carattere. Nel cast internazionale figurano eccellenze del musical americano e italiano, quali Sofia Caselli nel ruolo di Maria e Marek Zurowski in quello di Tony. Per il Direttore Musicale della fondazione lirica romana, Michele Mariotti, sarà un doppio debutto, in un musical e in un palcoscenico all’aperto.

Si passa al grande repertorio operistico con La Traviata  (a Caracalla dal 19 luglio al 3 agosto), che sarà messa in scena da un’altra regista che Michieletto farà debuttare in Italia, la slovacca Slava Daubnerova, pioniera del teatro sperimentale, che si è creata un suo linguaggio potente, autonomo e libero. Dirige Francesco Lanzillotta, reduce da una serie di belle prove al Teatro dell’Opera. Corinne Winters, dopo aver cantato a Roma in Madama Butterfly, Katia Kabanova e Dialogues  des Carmelites,  passa ora alla vocalità molto diversa di Violetta. Accanto a lei Piotr Buszewski e Luca Micheletti. 

Don Giovanni,  quarto e ultimo spettacolo in programma, sarà rappresentato dal 20 al 25 luglio nella Basilica di Massenzio, con la regia innovativa e incendiaria del russo Vasily Barkhatov (è il marito di Asmik Grigorian), che Michieletto porta ora per la prima volta a Roma. Invece non è certamente la prima volta che il romano Roberto Frontali canta a Roma ma è il suo debutto nel ruolo di Don Giovanni, che verrà presentato come un libertino maturo, spinto alle sue imprese amorose non tanto da un’esuberante sensualità quanto da una coazione a ripetere. Accanto a lui Vito Priante, Nadja Mchantaf e Carmela Remigio. Dirige Alessandro Cadario.

Passiamo ora alla danza. Il 15 e il 16 luglio l’ormai tradizionale appuntamento con Roberto Bolle and Friends.  Il 30 e 31 luglio i danzatori del teatro affrontano uno dei capisaldi della danza contemporanea, Le Sacre du Printemps  di Stravinskij nella coreografia di Pina Bausch, che finora mai era stata realizzata da una compagnia di danza italiana. Gli saranno abbinati Bolero nella versione di Maurice Béjart e Within the Golden Hour  di Christophr Wheeldon,

Il Caracalla Festival 2025 si chiuderà il 7 agosto, quando Diego Matheuz dirigerà La Pasión según San Marcos  di Osvaldo Golijov, compositore argentino, nato da madre romena e da padre ucraino, vissuto in Israele e in America, che abbatte steccati e supera ogni possibile etichetta, combinando stili provenienti tanto dall’America Latina quanto dall’Africa, proponendo un’esperienza artistica e spirituale senza limiti e confini.

Come già negli ultimi anni, alcuni concerti di musica pop precedono il festival, a partire dal 3 giugno. Finora sono confermati Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia e Giovanni Allevi. E altri se ne aggiungeranno.

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