La Viardot a Salisburgo nel 2020
Dedicato alla musicista Pauline Viardot Garcia il Festival di Pentecoste di Salisburgo 2020
La cantante, pianista e compositrice Pauline Viardot Garcia, autentica ambasciatrice della musica europea, sarà al centro della programmazione dell’edizione 2020 del Festival di Pentecoste di Salisburgo in programma nella cittadina austriaca dal 29 maggio al 1° giugno. Figlia di cantanti, il tenore Manuel García e il soprano Joaquína Sitchez, e sorella di Maria Malibran, la Viardot ebbe maestri illustri come Anton Reicha per la composizione, Franz Liszt e Sébastien A. Meysenberg per il pianoforte e i genitori per il canto, nel quale eccelse spaziando in una moltitudine di stii diversi da Meyerbeer, Berlioz, Brahms, Wagner, Gounod, Saint-Saëns, Massenet and even Gabriel Fauré. Fra i suoi molti ruoli anche quello di Norina nel Don Pasqualedi Gaetano Donizetti, piatto forte della rassegna, che vedrà Cecilia Bartoli protagonista della nuova produzione firmata da Moshe Leiser e Patrice Caurier per la regia e da Gianluca Capuano per la direzione musicale dei Musiciens du Prince di Monaco. «Sono felice di debuttare nel Don Pasquale, un’opera che mi è molto cara. Interpreterò il ruolo di Norina in una versione con le variazioni, cadenze e aggiunte che risalgono a una serie di rappresentazioni a San Pietroburgo nel 1845, dove Pauline Viardot interpretò quel ruolo. L’orchestra suona con strumenti d’epoca, ricreando quel nuovo tipo di sonorità che abbiamo sviluppato per Rossini e Bellini», nelle parole di Cecilia Bartoli, direttrice artistica della rassegna lussemburghese.
Altra produzione di spicco sarà l’Orphée di Christoph Willibald Gluck nella rielaborazione del 1859 di Hector Berlioz per Pauline Viardot, fatta rivivere per l’occasione da Marianne Crebassa con il Balletto di Amburgo di John Neumeier e l’esecuzione musicale della Camerata Salzburg e Bachchor Salzburg diretti da Capuano. Fra gli altri appuntamenti in cartellone, il Requiem di Gabriel Fauré e la Rapsodia per contralto di Johannes Brahms, pezzo che vide il ritorno dell’oramai ritirata Viardot nel 1869 in scena su richiesta del compositore, con l’Orchestra Révolutionaire et Romantique e il Monteverdi Choir diretti da John Eliot Gardiner. Inoltre, in Jeu d’Esprit il mezzosoprano Vivica Genaux incontra idealmente la Viardot in un recital con arie di Rossini, Gluck, Schumann e Saint-Saëns con l’accompagnamento al pianoforte ei Carlos Aragón, e in École classique il mezzosoprano Varduhi Abrahamyan con Bartoli “guest” propone arie di Rossini, Meyerbeer, Gounod e Händel accompagnate da Les Musiciens du Prince diretti da Gianluca Capuano. Gran finale con il concerto di gala Une affaire de famille dedicato all’intera famiglia García con Cecilia Bartoli nei panni di Maria Malibran, Varduhi Abrahamyan in quelli di Pauline Viardot e Javier Camarena in quelli di Manuel García accompagnati dall’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Maxim Vengerov con la partecipazione di Khatia Buniatishvili al pianoforte e Julia Hagen al violoncello.
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