Il Théâtre du Châtelet resta senza direttore
Dopo l’estromissione di Ruth Mackenzie nel 2020, a sorpresa lascia il teatro anche l’attuale direttore Thomas Lauriot dit Prévost
Non c’è davvero pace per il Théâtre du Châtelet. Dopo l’estromissione di Ruth Mackenzie nell’estate del 2020, ha deciso di lasciare anche Thomas Lauriot dit Prévost, condirettore accanto alla manager britannica e quindi direttore generale unico dopo il licenziamento di Mackenzie.
Quello che un tempo era il secondo teatro lirico della capitale francese non riesce a ritrovare una sua fisionomia dopo la fortunata gestione di Jean-Luc Choplin, cui hanno fatto seguito i lunghi lavori di restauro della sala, la tormentata cogestione con Ruth Mackenzie e l’incertezza legata alla pandemia. Proprio quando il teatro sembrava aver finalmente ritrovato una certa stabilità è arrivato l’annuncio delle dimissioni di Thomas Lauriot dit Prévost alla guida dello Châtelet dal 2017. La decisione sarebbe legata a motivazioni personali e alla volontà di dedicarsi a non meglio specificati diversi progetti professionali. A seguito delle dimissioni immediate dell’attuale direttore generale, l’interim è stato affidato a Frédéric Ivernel, direttore delle risorse umane del teatro dal 2018.
In un comunicato diffuso dal teatro, il Xavier Couture, presidente del Consiglio di amministrazione del Théâtre du Châtelet, ringrazia Thomas Lauriot dit Prévost “per il suo costante impegno in questi cinque anni”, durante i quali “ha ricoperto l’incarico in un periodo delicato per il teatro a causa della necessità di ristabilire un forte legame con il pubblico e ha saputo offrire un programma musicale creativo e audace, sempre con il desiderio di aprire lo Châtelet al maggior numero di persone e ai più grandi artisti.”
Nel frattempo è già stato pubblicato un bando per cercare di identificare un nuovo direttore generale già nell’autunno del 2022. Non sarà facile poiché il malcontento fra gli amministratori della capitale francese (lo Châtelet è gestito dal Comune di Parigi) è piuttosto diffuso. Brigitte Kuster, consigliere comunale del gruppo Changer Paris, attacca “un’assenza di metodo che riflette la disorganizzazione dell'istituzione”, ma si augura che la nuova guida artistica permetta al teatro di “ritrovare finalmente una sua solidità e il suo successo di un tempo.”
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