Festival organistico a Roma
Dal 25 marzo
Prima di entrare nel dettaglio del programma del Festival, Giorgio Carnini ha innanzitutto sottolineato che il suo intento resta quello di portare nuovamente l’organo tra le persone e nella vita musicale ordinaria. E a Roma questo trova un grande ostacolo nel fatto che manca uno strumento di adeguate caratteristiche nel luogo progettato proprio come Auditorium della Capitale, ovvero il Parco della Musica. Una grave carenza – benché Carnini ricordi che nei progetti iniziali di Renzo Piano era previsto lo strumento – che per l’organista è diventato un vero e proprio cruccio, a tal punto che la prima immediata risposta è stata proprio l’ideazione, quattro anni fa, di un Festival intitolato “Un organo per Roma”.
Il Festival si aprirà il prossimo 25 marzo nella Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia, con un programma che vedrà anche la prima esecuzione assoluta del monodramma “La Ballata del silenzio” per voce recitante, organo, percussioni di Gianluca Ruggeri su testo di Rocco Familiari, con la partecipazione straordinaria di Claudia Koll (voce recitante), all’organo Alberto Pavoni e lo stesso Giorgio Carnini. Di tutto rispetto il programma degli appuntamenti successivi, che si protrarranno fino al 26 maggio, tutti a ingresso gratuito: da segnalare gli appuntamenti in cui l’organo dialogherà rispettivamente con la fisarmonica, il bandonéon e l’armonica a bocca (il 31 marzo) e con la chitarra (il 22 aprile), dando spazio anche ad autori contemporanei. Di prestigio i due appuntamenti conclusivi: il 20 maggio Giorgio Carnini sarà il solista nel proporre il grande Concerto in la minore op. 100 di Marco Enrico Bossi insieme all’Orchestra del Conservatorio diretta da Rinaldo Muratori; il 26 maggio, nella cornice della Basilica dei SS. Cosma e Damiano ai Fori Imperiali, verrà proposta la Petite Messe solennelle di Rossini nella versione da camera per due pianoforti, armonium, soli e coro, quest’ultimo diretto da Lorenzo Macrì, solisti le giovani voci dei migliori allievi del Conservatorio.
Giorgio Cerasoli
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