Tutte le canzoni di Bacharach e Costello
Un cofanetto raccoglie i frutti della lunga collaborazione fra Elvis Costello e Burt Bacharach
L’8 febbraio scorso è scomparso all’età di 94 anni Burt Bacharach, uno dei più grandi compositori del secolo scorso. Tra le varie collaborazioni della sua lunga carriera ci interessa soffermarci su quella, lunga tre decadi, con Elvis Costello, per il quale Bacharach (autore, arrangiatore, compositore e pianista, vincitore di 3 Academy Award e di 6 Grammy Award, con una carriera lunga ben settant’anni…) è sempre stato un’influenza creativa.
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Dopo anni di ammirazione, testimoniata anche da registrazioni di suoi brani, Costello ebbe finalmente l’opportunità di collaborare con Burt per la canzone “God Give me Strength”, inserita nella colonna sonora del film Grace Of My Heart (1996) di Allison Anders – con la partecipazione di Patsy Kensit, sì, proprio lei, la cantante del gruppo Eighth Wonder che ebbe un certo successo in Italia nella seconda parte degli anni Ottanta.
La collaborazione tra i due musicisti continuò per tutto l’anno seguente con le registrazioni dell’album Painted from Memory, poi pubblicato nel 1998. L’album conteneva il brano “I still Have that Other Girl” che vinse il Grammy Award per la categoria Best Pop Collaboration with Vocals nel 1999.
Sono passati dunque 25 anni dalla pubblicazione di quel disco ed ecco che la Universal Music festeggia la ricorrenza con The Songs of Bacharach & Costello, cofanetto contenente una collezione compilata personalmente da Costello e che riassume l’intera storia della loro collaborazione: le prime cover di canzoni di Bacharach eseguite da Elvis con gli Attractions, l’album Painted From Memory in versione rimasterizzata, le performance dal vivo di Costello con il tastierista Steve Nieve del Lonely World Tour, le canzoni tratte da Taken From Life, lo spettacolo teatrale ispirato a Painted from Memory, e tre nuove registrazioni di Costello, per un totale di 45 canzoni.
“God Give me Strenght” fu una canzone splendida nella tradizione dei classici di Bacharach degli anni Sessanta ed ebbe sufficiente successo perché i due compositori decidessero di collaborare alla realizzazione di un intero album, il già citato Painted from Memory. Intelligentemente i due scelsero di lavorare all’interno dei parametri stilistici tipici di Bacharach durante gli anni Sessanta, ma il risultato non suona mai come un mero esercizio stilistico, quanto piuttosto come un ritorno alla forma migliore per entrambi gli artisti: Bacharach non scriveva melodie così potenti e piene di grazia dal suo periodo d’oro e Costello non aveva creato un album così pienamente compiuto da…sì, da King of America, quindi dal 1986.
Possiamo parlare di una sorta di testamento per entrambi che, anche se chiaramente nel territorio di Bacharach, è avvertibile come una collaborazione sincera. Se ci fate caso, spesso la musica evoca non solo lo spirito di Dionne Warwick ma anche le torch song di Costello per l’album Trust (1981).
Costello limita le tendenze più sdolcinate di Bacharach e quest’ultimo tiene lontano Costello dalla scrittura troppo elaborata. Con i suoi arrangiamenti rigogliosi, con i fiati e gli archi sospirosi, le tastiere gentili e i suoi accompagnamenti vocali, siamo chiaramente di fronte a un album classicista, eppure suona totalmente senza tempo: le sue melodie sono immediate, le sue emozioni sottili, il suo impatto durevole, e con quel suono indefinito Painted from Memory ci spiega che il suo pregio non può essere solo il mestiere ma anche la commozione genuina.
Burt ed Elvis tennero cinque concerti insieme a supporto dell’album (i cui momenti salienti si possono ascoltare nel CD 3 del cofanetto, intitolato Because It’s a Lonely World - Live). Come Costello ebbe a osservare tempo dopo, questa era musica che l’ascoltatore poteva percepire e che gli permise di crescere come paroliere: «Scrivere quelle prime canzoni con Burt Bacharach mi costrinse ad ascoltare ciò che la musica mi stava realmente dicendo. Alle volte mi parlava così piano che avevo bisogno di ascoltare con molta attenzione. Mi ci volle tempo per trasferire nei miei testi il significato e la sensazione che avvertivo nella musica; ciò richiese pazienza e alcune abilità tecniche a cui non avevo dovuto fare ricorso mentre lavoravo solo alle mie idee».
Poi i due spostarono la loro attenzione verso il palcoscenico, quando l’adattamento di Painted from Memory fatto da Chuck Lorre e Steven Sater fu rappresentato durante un breve workshop nel dicembre del 2014 da celebrità di Broadway quali Peter Gallagher, Jessica Molaskey e Marin Mazzie.
I primi stuzzicanti assaggi delle musiche dello spettacolo si poterono ascoltare nell’album di Costello Look Now (2018), spesso salutato come il successore spirituale di Painted from Memory. Purtroppo il progetto non fu mai terminato ma il CD 2 contiene il nuovo album Taken from Life che presenta una sequenza di canzoni tratte da Painted from Memory come avrebbero dovuto comparire nel musical, incluse quattro canzoni precedentemente non registrate (“You Can Have Her”, “Taken from Life”, “I Looked Away” e “Shameless”) e una già registrata solo in versione strumentale da Herb Alpert (“Look Up Again”).
Il quarto e ultimo CD, Costello Sings Bacharach and David, mette insieme materiale già conosciuto con brani inediti. Il compendio è aperto e chiuso da versioni live di “I Just Don’t Know What to Do with Myself”: quella originale di Live Stiffs Live (1978) e una performance del 1998 di Elvis e Burt dal programma televisivo Sessions at West 54th. Nel mezzo troviamo il duetto tra Elvis e Nick Lowe “Baby It’s You, “Please Stay” da Kojak Variety (1995), “I’ll Never Fall in Love” da Austin Powers: The Spy Who Shagged Me, e versioni live inedite di “Make It Easy on Yourself”, “My Little Red Book” e “Anyone Who Had a Heart”, il celebre successo di Dionne Warwick, con Bacharach alla London’s Royal Festival Hall.
The Songs of Bacharach & Costello include un dettagliato saggio scritto da Costello sulla storia della sua collaborazione con Bacharach in studio e sul palco, incluse fotografie inedite, le prime bozze dei testi e le note delle sessioni.
Quella che avrebbe dovuto essere l’ennesima celebrazione di un genio musicale purtroppo si è trasformata in un omaggio postumo: se, come Costello, siete ammiratori dell’eleganza e della classe musicale di Bacharach, questo cofanetto vi consentirà di scoprire nuovi aspetti di una collaborazione artistica irripetibile.