Tesi e Giua, un retablo da scoprire

Il primo disco in duo di Giua con Riccardo Tesi, registrato dal vivo

retablos
Disco
pop
Riccardo Tesi e Giua
Retablos Live
Orange Home
2025

Nel 1987 per i tipi della Sellerio uscì un libro piccolo e prezioso di Vincenzo Consolo, fra i più colti ed efficaci narratori siciliani dell'età moderna. Si intitolava Retablo

– Leggi anche: Un ballo liscio 2: la vendetta

Retablo è una parola poco conosciuta, se non dai cultori e studiosi di storia dell'arte. In uso dal quattordicesimo secolo, può indicare sia i gruppi di pale d’altare, sia (e soprattutto in America latina) quelle casse lignee che, aperte, svelano un tesoro di pannelli intarsiati e/o dipinti, con scene quasi didascaliche ad illustrare episodi della storia del cristianesimo.

In fin dei conti per un appassionato di musica ogni disco atteso con ansia, con curiosità, con la voglia di vedere dove si stia indirizzando un artista favorito è un laico retablo: l'atto di liberare dal cellophane un ellepì o un cd è impagabile, come quello di scartare una caramella per un bambino goloso. Si sa che si approccerà a un piccolo tesoro, ma quale sia di preciso non è dato saperlo fino all’ultimo istante. Esperienze perdute con la “musica liquida”.

 

Retablos live è come Giua e Riccardo Tesi hanno intitolato il loro primo il disco, appena uscito per Orange Home, a documentare in duo e un sodalizio di stima e di collaborazioni reciproche e incrociate che dura da almeno vent'anni. Giua, oltre che eccellente cantautrice, è anche una valida chitarrista acustica, cresciuta alla scuola del compianto maestro Armando Corsi. Tesi, con i suoi organetti che sprigionano sempre brezze leggere e danzanti di musica apolide con i piedi in tante staffe diverse, ma con un sentore “folk” sempre accennato, non ha mai nascosto la sua passione per le note della canzone d'autore: tant'è che le sue fioriture melodiche le trovate nei dischi dei più grandi: Fabrizio De André, Ivano Fossati, Gianmaria Testa.

Divisi i carichi autoriali, dunque, in questa registrazione “live” genovese al TIQU, Teatro Internazionale di Quartiere di Genova, nel novembre dello scorso anno, con un bel focus sulla scrittura a due: Tesi per le musiche, spesso, Giua per le parole da inventare e appoggiare sulle raffinate linee melodiche dell'organettista e la successiva interazione strumentale. Esiti di una bellezza confortante: ad esempio in "Martini on The Rocks" e "Ti chiamo io domani", la frase fissa di Armando Corsi a Giua, che da quando è stata scritta innesca sempre qualche lacrima. Giua porta in dote qui "L'albero di manghi", "Alberi", e altre canzoni scintillanti scritte anche con Pacifico, Oscar Prudente, Zibba. Tesi a sua firma ci mette "Citrustango" e "Valzer d’Aprile".

In chiusura due cover che resteranno: "La musica che gira intorno" di Fossati, "Franziska" (con ospite Agostino Giovannone) di Faber e Bubola. Il Retablo è pieno di essenziali meraviglie. 

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