Róisín Murphy ha voglia di dancefloor, e anche noi

Róisín Machine è il nuovo album della cantante Róisín Murphy, il più bel disco dance di quest'anno disgraziato

Roisin Machine
Disco
pop
Róisín Murphy
Róisín Machine
Skint/BMG
2020

Il quinto disco da solista della cantante gallese Róisín Murphy, già metà del duo Moloko, si intola Róisín Machine ed è ricco di inni disco e house contagiosi. Un lavoro a tratti addirittura euforico che non fa che accrescere la nostalgia per frequentazioni che al momento sembrano ancora lontanissime. Il disco ci dà l’occasione per ricostruire gli ultimi sei mesi di Róisín, un’artista la cui eccentricità la rende davvero speciale.

11 marzo e le misure di confinamento annunciate dal governo tre giorni prima sono ulteriormente rafforzate ed estese. È la fine, si sta a casa e si esce solo per andare a fare la spesa nei negozi posizionati nel raggio di duecento metri da casa. Proprio in quei primissimi giorni, avendo il problema di dover occupare il tempo senza soccombere al bombardamento televisivo fatto di numeri, percentuali e pareri di esperti o presunti tali, faccio un giro su YouTube e vedo che sono comparsi due video di un dj set di DJ Koze girati alla Sidney Opera House, entrambi con la presenza di Róisín Murphy: una presenza magnetica la sua, che arricchisce ulteriormente la versione di “Sing it Back”, classico dei Moloko, e tramuta in una festa “Pick Up”, brano incluso nel disco di DJ Koze di due anni fa, Knock Knock, in cui lei fa le veci di Gladys Knight in “Neither One of Us (Wants to Be the First to Say Goodbye)”, canzone usata dal dj e produttore tedesco con “Pick Me Up I’ll Dance” di Melba Moore per la costruzione del brano. La visione è caldamente consigliata.

Ma la storia non finisce qui perché nei tre mesi successivi Róisín ha continuato a farmi compagnia pubblicando video originali e divertenti girati nella sua casa londinese di brani che avrebbero poi fatto parte di questo suo disco nuovo.

Maggio, ormai la novità dell’isolamento è stata metabolizzata e sei entrato nella fase della noia, ma per fortuna Róisín pubblica il video di “Jealousy”, canzone dal ritmo implacabile: alla fine lei è esausta, esattamente come te che dopo giorni e giorni di divano e di pizze artigianali mal lievitate ti sei scatenato in pigiama e adesso sei sudato e col fiatone, ma finalmente sorridente. 

E che dire del video di “Murphy’s Law (Cosmodelica Remix)”, a partire del titolo? “Lockdown, I Need an Escape”, il brano mi fa venire in mente Sly Stone, lei balla il can can, perde l’equilibrio e cade sul divano per poi rialzarsi dicendo “I’m alright”, e tu ridi, anche se, per la troppa foga danzereccia, hai appena battuto la tibia contro una gamba della scrivania e vorresti solo piangere e imprecare. 

Tutto questo per dire che Róisín Murphy è stata la mia “eroina del lockdown” e che quindi avevo molte aspettative per questo album. Questa volta è andata bene, avevo puntato sul cavallo giusto, il risultato è il più bel disco dance di quest’anno disgraziato. 

«Sento che la mia storia non è ancora stata raccontata» - “Simulation”

Ci sono voluti sette anni per mettere insieme Machine: il brano d’apertura, “Simulation”, aveva fatto la sua comparsa nel 2013 e canzoni rese pubbliche negli anni scorsi come “Jealousy” (2015), “Incapable” e “Narcissus” (2019), sono state integrate in quello che è, in definitiva, un album pienamente realizzato. Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’eccellente lavoro di produzione svolto da un collaboratore di lungo corso della Murphy, quel Richard Barratt (aka DJ Parrott, aka Crooked Man) il cui album d’esordio in compagnia di Richard H. Kirk del gruppo di Sheffield Cabaret Voltaire, Clonk’s Coming, fu il primo trentatré giri della leggendaria etichetta di musica elettronica Warp.

Machine è il tributo alle loro radici piantate e sviluppatesi nei club, una celebrazione per nulla nostalgica ma, come detto prima, euforica, a dispetto dello zeitgeist attuale. Studio 54, Loft, asciugati però dal rigore industriale di Sheffield. Direi che è arrivato il momento per gustarci il video di “Narcissus” in cui Róisín sfoggia un look che rende omaggio a… Raffaella Carrà!

«C’è bisogno di conoscere l’essenza di una cosa per poterla ricostruire» – Róisín Murphy

Machine è una collezione ben focalizzata di inni impregnati di underground disco e house music, perfettamente bilanciata tra dramma, arte, introspezione e innovazione, divertente come raramente succede: insomma, ecco l’antidoto per (quasi) tutta la bruttezza arrivataci tra capo e collo quest’anno.

«Fondamentalmente sono la versione sex-pop di J.G. Ballard» – Róisín Murphy

P.S. La Deluxe Edition contiene un primo CD con i dieci brani dell’album e un secondo con sei remix.

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