Lorenzo Senni gioca a scacchi

Il primo album del produttore italiano per l’etichetta britannica Warp è un’opera audace e ambiziosa

Lorenzo Senni - Scacco matto
Disco
pop
Lorenzo Senni
Scacco matto
Warp
2020

Considerato il periodo in cui ci troviamo, è inevitabile avviare un discorso a proposito del nuovo album di Lorenzo Senni  quinto dal 2008 ma primo per l’etichetta britannica Warp, che l’ha scritturato quattro anni fa – da “Canone infinito”: traccia omonima al brano da lui creato per l’installazione allestita nel novembre 2018 dentro il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, divenuto malauguratamente celebre durante la pandemia. Coincidenza del tutto fortuita con la pubblicazione del disco, che però lo allinea alla stretta attualità. L’attinenza fra le due composizioni – spiega il trentasettenne artista romagnolo – è di carattere emotivo, anziché formale: qui si tratta di una costruzione dalle amorevoli sembianze ambient, sintonizzata su lunghezze d’onda frequentate abitualmente dai compagni di scuderia Boards Of Canada.

Al capo opposto della dialettica che governa l’opera, frutto di un’immaginaria partita a scacchi giocata con se stesso, alla quale allude il titolo, sta viceversa la dimensione concettuale, espressa compiutamente da “The Power of Failing”, esemplificando il “voyeurismo da rave” che l’autore dice di praticare: una sorta di vivisezione dei moduli “trance” volta a isolarne gli elementi costitutivi dei tipici crescendo (o “build up”, per stare al gergo degli iniziati) e con questi congegnare architetture secondo strutture che rimandano tanto al minimalismo di Riley o Reich quanto al “puntillismo” codificato da Webern e Stockhausen mutuando la tecnica pittorica di Seurat e Signac.

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Ne è dimostrazione eloquente l’episodio più esteso e centrale nella sequenza, intestato con una spremuta d’ironia “Dance Tonight Revolution Tomorrow”. Alternando sonorità kitsch da videogioco (“XBreakingEdgeX”) a schemi di stampo classico (“Wasting Time Writing Lorenzo Senni Songs”), il protagonista si muove in territori dove hanno cittadinanza sia l’avant-garde cosmica di Oneohtrix Point Never (anch’egli domiciliato in casa Warp) sia la visione “accelerazionista” di James Ferraro. Non si pensi tuttavia a un approccio eccessivamente mentale nei confronti della scrittura musicale: gli euforici arpeggi di sintetizzatore nel pezzo d’apertura, “Discipline of Enthusiasm”, e l’esuberanza techno (si badi bene, alimentata senza ricorrere ad alcuna fonte ritmica) di “THINK BIG”, in chiusura, parlano il linguaggio dell’immediatezza.

Lavoro dalla concezione audace, Scacco matto sostiene il peso della propria ambizione con argomenti solidi e conferma il valore assoluto del produttore nostrano su scala internazionale.

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