Le magiche luci di Elsa Martin e Stefano Battaglia
Sfueâi è una affascinante ricerca per piano e voce sulla lingua friulana, attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini, Novella Cantarutti...
Sfueâi – titolo di questo nuovo lavoro della deliziosa vocalist carnica Elsa Martin in collaborazione con il talentuoso e ormai navigato pianista milanese Stefano Battaglia – rimanda direttamente a un’espressione lirica della poetessa friulana Novella Cantarutti, che in questo modo voleva indicare stormi di luci (specie di magici fuochi fatui) disseminati nell’oscurità del cielo da non si sa quale mano. Un po’ come accade nella splendida e agreste foto di copertina (notturna e invernale) del cd, ad opera della fotografa nordestina Ulderica Da Pozzo.
Un lavoro intenso, intimo, poetico, coinvolgente, moderno, incentrato sulla ricca specificità culturale della profonda terra di confine friulana, valorosamente rivolto a valorizzare la felice corrispondenza tra la natura dei suoi meravigliosi “paesaggi” e il complesso sviluppo della sua contaminata civiltà contadina (e non solo).
Un album, Sfueâi, che si presenta soprattutto come un’avvincente ricerca e riflessione sulla lingua friulana (lingua madre, abituale, non certo negletta e vernacolare, di Elsa Martin) e le sue ancestrali e al contempo vivide risonanze, con le sue immediate e immaginifiche capacità espressive e letterarie (da una parte), e le sue asemantiche suggestive ed emozionali proprietà musicali (dall’altra). A partire dalle parole – trasposte meravigliosamente in musica – di alcuni dei più importanti poeti e cantori friulani del Novecento: Pier Paolo Pasolini, Novella Cantarutti, Amedeo Giacomini, Federico Tavan, Maria di Gleria e Pierluigi Cappello.
Sfueâi è un lavoro antologico, incantevole silloge di suoni e parole, nel quale la delicata, limpida, tenace, anche potente ed espressiva voce di Elsa Martin ha come il suono sorprendente di una cristallina rugiada risonante, mentre le liriche evoluzioni pianistiche di Stefano Battaglia, di morbida e rigogliosa ispirazione liederistica, al servizio di una composizione del tutto contemporanea, svincolata dalle riconoscibili forme tradizionali, in perfetto, vivace e raccolto equilibrio tra ricerca popolare, accademica e jazzistica (in relazione soprattutto all’estemporaneità di molti passaggi), ne sono il perfetto e simbiotico completamento. Una meraviglia.