Il magico mondo di Tierra Whack

Alla scoperta del fantasmagorico progetto audiovisivo creato dalla vendiduenne rapper e producer di Philadelphia

Tierra Whack
Disco
pop
Tierra Whack
Whack World
autoproduzione
2018

Un’opera allineata al nostro tempo. Canzoni – 15 in tutto – lunghe esattamente un minuto, dunque attrezzate per affrontare la ridotta attenzione all’ascolto in modalità Spotify.

Ciascuna accoppiata a un video, accettando così implicitamente la soglia da non oltrepassare quando si caricano contenuti di quel genere su Instagram: 60 secondi, appunto. La regia è firmata da Thibaut Duverneix e Mathieu Léger, dal team canadese Gentilhomme, mentre alla musica bada lei: rapper, e adesso anche produttrice, ventiduenne di Filadelfia cresciuta nell’arena locale delle “battaglie” di freestyle con lo pseudonimo Dizzle Dizz, essendo invece Tierra Whack le vere generalità. L’efficacia del progetto è dimostrata dalle visualizzazioni su YouTube dell’intero quarto d’ora audiovisivo, ormai oltre quota un milione e 300mila.

Non è solo questione di numeri, comunque. Whack World è un’invenzione artistica di notevolissimo livello, sia per la maestria con cui i brani sono stati liofilizzati in forma di haiku (ascoltare l’irresistibile filastrocca chiamata “Fuck Off”, per citarne uno), muovendosi con disinvoltura fra R&B e ramificazioni varie dell’hip hop, dal crunk alla trap, sia per l’estro narrativo, che colloca la protagonista (di volta in volta con la faccia pesta, parrucchiera per cani, casalinga disperata, diva da camper, party girl, adolescente dispettosa e salma parlante) in habitat disparati e sovente stravaganti (un ristorante cinese, un cimitero popolato da Muppets, la classica cameretta da teenager, una palestra).

L’effetto è insieme esilarante e surreale, benché affiorino qui e là tracce di spleen (tipo Frank Ocean o certi pezzi da esistenzialismo del ghetto alla Kendrick Lamar, però in chiave femminile). In rampa di lancio per raggiungere l’obiettivo che si è data (“Non voglio essere una rapper, voglio diventare un stella”) ed emanciparsi dai lavori svolti tuttora per sbarcare il lunario (portinaia in un condominio e autista di Uber durante i weekend senza show in programma), Tierra Whack ha le carte in regola per riuscire nell’impresa: scommettono su di lei Flying Lotus e Solange Knowles. E pure noi, per quel che vale. In una parola: fenomenale.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

pop

La prima da solista di Kim Deal

Nobody Loves You More è il primo album dell’icona femminile dell’indie rock statunitense

Alberto Campo
pop

L'album di famiglia di Laura Marling

Il nuovo disco della cantautrice inglese Laura Marling nasce dall’esperienza della maternità

Alberto Campo
pop

Godspeed You! Black Emperor: un requiem per Gaza

Il nuovo lavoro della band canadese è ispirato al dramma del popolo palestinese

Alberto Campo