Adams-Durante, riportando tutto a casa
Il nuovo, esaltante incontro fra Justin Adams e Mauro Durante
Le piste delle musiche del mondo si ricongiungono in misteriosi, spesso affollati crocicchi dove trovano indicazioni comuni e tratti di percorso da fare assieme, alleviando le fatiche reciproche con racconti che si completano l'uno con l'altro. Diventando a loro volta base per ulteriori, più completi racconti, infittiti di fantasie nuove. Justin Adams e Mauro Durante sono persone, prima che musicisti, che amano l'incontro e il confronto con l'altro. Il minimo comune denominatore che diventa massimo catalizzatore di potenza emotiva.
Entrambi arrivano da mondi musicali che hanno bel commercio non venale con le emozioni. Justin Adams, inglese cresciuto in Medio Oriente, dal roots rock a ritroso è risalito fino alle cellule iterative d’area sahariana e sub sahariana, scaturigine del blues, aiutando l'amico Robert Plant a scrollarsi di dosso l'ombra imponente dei Led Zeppelin, in un viaggio a caccia di tracce folk che, in realtà, erano ben presenti anche nelle opere del pesante e magnifico dirigibile dell’hard rock.
Il salentino Mauro Durante, dal canto suo, con le emozioni della musica ci traffica da giovanissimo, nonostante possa metter in conto anche una compiuta formazione accademica e un presente di valida didattica in tema. Durante è oggi l'animatore del Canzoniere Grecanico Salentino, con le sue corde vocali, quelle del suo violino, la pelle del tamburo a cornice.
Nel 2021 l'incontro di Durante con Justin Adams, immediato “idem sentire” sulla musica, fece sgorgare il possente Still Moving. Oggi arriva, dopo tre anni di tour, un secondo capitolo se possibile ancora più sferzante e potente del primo.
Da un lato c'è la chitarra di brada, erratica forza di Adams, avvolta in un vibrato risonante e spettrale fitto di rimandi, a cominciare dal desert blues e dal blues propriamente detto. Dall'altro la capacità di saper coniugare tutto questo con le strutture della pizzica, le ballate dolenti e invincibili del Salento, in un travaso dall'una all'altra forma senza giustapposizione meccanica che lascia a bocca aperta.
Troverete ospiti qui l'imperiosa voce di Alessia Tondo dal Canzoniere Grecanico Salentino in "Leuca", la vocalist Yousra Mansour dagli incandescenti Bab l’ Bluz in "Wa Habibi", la leggenda underground Felice Rosser in "Time Keeps Turning".
Impossibile segnalare una punta d’eccellenza: ogni brano si apre a imprevedibili svolte di pura bellezza: mai decorativa.
Per una volta, e riportando tutto a casa, come diceva Dylan: questa è vera musica dal mondo, dal Pianeta Terra. Che dona “sweet release”, un dolce e persistente sollievo dall’amarezza di questi tempi cupi.