L’Istituto Superiore di Studi Musicali “Luigi Boccherini” di Lucca fa risalire le proprie origini al 1842, quando il Duca Carlo Lodovico di Borbone emanò un decreto in base al quale venne costituito, tra l’altro, l’Istituto Musicale diretto da Giovanni Pacini.
Successivamente, nel 1872, dopo la morte dello stesso Pacini, la scuola prese il suo nome divenendo Istituto "Giovanni Pacini" sotto la direzione di Fortunato Magi. Nel settembre 1924, sotto la direzione di Gaetano Luporini, l’Istituto Musicale ottenne il pareggiamento ai Conservatori di Stato. In seguito, in occasione del secondo centenario della nascita di Luigi Boccherini – 19 febbraio 1943 – l’Istituto cambiò ancora il nome assumendo quello attuale, in omaggio al compositore e violoncellista nato a Lucca nel 1743.
Nel 1999 l’Amministrazione Comunale, trasformando la scuola in istituzione del Comune di Lucca, ne ha di fatto avviato un processo di autonomia che si è concluso con l’adozione dello Statuto ai sensi della legge 508/99 e del DPR 132/2003. Un percorso, quello tracciato dall’Istituto “Boccherini” di Lucca, la cui ricostruzione è utile per restituire la giusta prospettiva a una realtà che oggi unisce aspirazione e missione formativa a un singolare impegno concertistico e divulgativo coniugando respiro didattico internazionale e azione produttiva locale.
Un quadro di attività che si presenta variamente articolato e del quale abbiamo parlato con il direttore dell’Istituto stesso Fabrizio Papi.
La vostra realtà presenta un’attività complessa, che coniuga missione didattica e impegno concertistico… come avete declinato tutto questo con i condizionamenti dovuti all’emergenza pandemica?
«Si è trattato, come per tutte le altre realtà che operano in ambito formativo, di far fronte a contingenze inedite, nelle quali il ricorso alle soluzioni di DAD (didattica a distanza) ha permesso di portare avanti percorsi altrimenti preclusi agli studenti. Una soluzione, appunto, d’emergenza, che non ridimensiona minimamente l’importanza della didattica in presenza, che rimane fondamentale, tanto più alla luce dell’esperienza che abbiamo vissuto nell’ultimo anno. Si tratta, piuttosto, di mettere a frutto questa nuova confidenza maturata con gli strumenti online per ottimizzare contatti, relazioni e scambi con esperti e docenti che vivono all’estero e che sarebbe difficile e dispendioso portare fisicamente nelle nostre aule».
«Si tratta, piuttosto, di mettere a frutto questa nuova confidenza maturata con gli strumenti online per ottimizzare contatti, relazioni e scambi con esperti e docenti che vivono all’estero».
«Il problema delle distanze e degli spostamenti, peraltro, riguarda anche i nostri studenti, che provengono da diverse parti del mondo quali Stati Uniti, Cina, Messico, Germania, Croazia, solo per citare alcuni paesi. Il nostro approccio, insomma, è quello che mira a mettere a frutto un’esperienza maturata seppure in maniera forzata, senza rinunciare a tornare – quando le condizioni pandemiche lo permetteranno – a uno scambio più diretto e personale tra docenti e allievi».
Dal punto di vista concertistico, avete comunque un ampio ventaglio di offerta…
«In effetti la nostra programmazione concertistica comprende diversi filoni, che offrono una sorta di ideale evoluzione dell’offerta formativa più strettamente intesa. Abbiamo rassegne specificamente connotate, per programmazione artistica e per coinvolgimento di grandi interpreti, come le differenti declinazioni tematiche oltre alla rassegna generale denominata Open, tra le quali troviamo: Guitar Festival, Open Piano, Bass Festival e, prossimamente, un festival dei fiati. Le numerose masterclass che concorrono a qualificare queste iniziative sono pensate per arricchire il percorso formativo dei nostri studenti».
Venendo all’attività didattica, quali sono i caratteri dell’attuale offerta formativa dell’Istituto Boccherini di Lucca?
«Oggi il nostro Istituto offre innanzitutto i corsi propedeutici, che sostituiscono i precedenti corsi pre-accademici e son fondamentali per accedere al livello successivo, ovvero i Corsi di Diploma accademico di I Livello, che costituiscono la prima parte del percorso formativo previsto dal nuovo assetto didattico delle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale. L’offerta del nostro Istituto si presenta articolata in 18 indirizzi di studio afferenti alle diverse scuole. I piani di studio, tutti di durata triennale, prevedono una o più discipline principali caratterizzanti, affiancate da attività formative di base, affini o integrative, volte a conferire conoscenze linguistiche e informatiche, che concorrono al conseguimento dei crediti formativi».
«Sono previste anche attività di scambio con altre istituzioni e tirocini. Per conseguire il Diploma Accademico di I Livello lo studente deve aver acquisito 180 crediti, comprensivi dei crediti relativi alla conoscenza obbligatoria di una lingua dell’Unione Europea oltre all’italiano per studenti stranieri. La quantità media di impegno di apprendimento, svolto in un anno da uno studente a tempo pieno, è convenzionalmente fissata in 60 crediti».
E poi ci sono i percorsi di secondo livello…
«I 18 corsi di Diploma accademico di II livello sono il naturale proseguimento di quelli di I e hanno l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello elevato per la piena padronanza di metodi e tecniche artistiche. Al Biennio si accede mediante esame di ammissione, nel corso del quale si accerta che la preparazione acquisita sia coerente e adeguata. Per essere ammessi a un corso di Diploma accademico di II livello, occorre essere in possesso di laurea o di diploma accademico di primo livello (Triennio) o di un diploma tradizionale di Conservatorio più la maturità oppure di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. Per conseguire il Diploma di II livello, lo studente deve aver acquisito almeno 120 crediti. Come supplemento al diploma allo studente viene rilasciato automaticamente e senza spese anche il Diploma Supplement contenente le principali informazioni circa il curriculum seguito per conseguire il titolo. Tale certificato è redatto in lingua italiana e in un’altra lingua europea largamente diffusa ed è conforme al modello sviluppato in ambito internazionale, recepito dalla normativa italiana».
Un’attività didattica e formativa che si coniuga, come abbiamo visto, con un intenso impegno produttivo, messo a disposizione soprattutto del vostro territorio…
«In effetti la fisionomia della nostra offerta formativa si è plasmata, in un certo senso, sulla vocazione di un territorio che ha visto l’attività della nostra istituzione come parte integrante della vita musicale e culturale della città e della sua provincia. Lucca è una città particolare quanto a tradizioni musicali e questo carattere ha assecondato, per così dire e per quanto ci riguarda, una vocazione maggiormente legata al repertorio classico, rispetto a percorsi formativi differenti e inerenti, per esempio, ad ambiti quali il jazz o la popular music».
«La nostra vocazione, almeno allo stato attuale delle cose, va nella direzione del repertorio classico».
«Non si tratta, naturalmente, di rinunciare a priori a ulteriori sviluppi in questo senso, nondimeno non possiamo negare l’evidenza: la nostra vocazione, almeno allo stato attuale delle cose, va nella direzione del repertorio classico, una tensione testimoniata felicemente dall’intensa attività concertistica che vede protagonista la nostra Orchestra insieme ad altre formazioni strumentali in rassegne prestigiose quali, per esempio, Lucca Classica Music Festival».
Infine ci sono i Master di specializzazione…
«Esattamente. Nello specifico abbiamo ormai da una decina d’anni l’offerta relativa al Master MaDAMM, il Master in Direzione Artistica e Management Musicale che si propone di coltivare una figura altamente specializzata nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi culturali, con particolare riguardo al mondo musicale. Questo profilo professionale è caratterizzato da specifiche competenze culturali, artistiche, manageriali, giuridiche, utili per operare nell’ambito la cultura. Poi c’è il Master MAI, Master in Musica Applicata all’Immagine, ideato con l’intento di creare una figura altamente specializzata nell’ideazione e nella progettazione di musica per immagine (fiction, film, documentari, pubblicità, videogiochi, audiovisivi). In particolare, viene curato l’abbinamento di immagine e suono nel suo aspetto generale, comprendente l’insieme di voci, musica ed effetti sonori, sia dal punto di vista contenutistico e compositivo che da quello tecnico e realizzativo».
«Per entrambi i master vi sono collaborazioni con realtà di sicuro prestigio (Università, Istituzioni Teatrali, Centri di produzione musicale, Festival, e così via) – e che hanno un ruolo fondamentale nei periodi di stage formativo che i nostri studenti devono affrontare per prendere contatto con la realtà della produzione musicale e culturale in generale – oltre alla messa a disposizione di borse di studio che arrivano a coprire fino al 60% del costo dell’iscrizione. Da sottolineare il fatto che gli stage affrontati dai nostri studenti sono fondamentali per il loro successivo inserimento nel mondo del lavoro, inserimento che per molti di loro si è poi trasformato in un impiego stabile».
Tutte le informazioni sull’offerta formativa e sulle attività dell’Istituto Boccherini si possono trovare sul sito: www.boccherini.it.