intervista pubblicata sul "giornale della musica" dell'aprile 2005, in occasione della prima rappresentazione dello spettacolo, che torna in scena all'Opéra Bastille di Parigi dall'8 al 29 aprile 2014, in omaggio allo scomparso Mortier
Molto ci si aspetta da questo Tristano e Isotta diretto da Esa-Pekka Salonen con la regia di quel discolaccio californiano di Peter Sellars, in programma dal 12 aprile al 7 maggio 2005 per un totale di sette rappresentazioni. E molto si aspetta, soprattutto, Gérard Mortier, direttore del primo teatro lirico parigino, da questa nuova produzione che ha innanzitutto il compito di accedere i riflettori su una stagione - la prima dopo il cambio di guardia successivo alla partenza di Hugues Hall - per il momento avara di eventi. A quanto pare, Mortier stenta a riscaldare gli animi e a riattizzare le polemiche - spesso mediaticamente salutari - come aveva saputo fare ai tempi della sua direzione del festival di Salisburgo.
L'opera si avvale di un trio fenomenale: oltre al direttore d'orchestra finlandese Esa-Pekka Salonen e Sellars, vi sarà lo sperimentatore video Vill Viola che spiega volentieri il suo lavoro e il suo approccio. «Ho prima di tutto ascoltato varie versioni della musica e poi mi sono messo al lavoro essenzialmente sul libretto, per visualizzare un mondo in immagini», racconta Viola. Immagini, ma non descrittive, piuttosto evocative: «Non volevo che le immagini illustrassero o rappresentassero direttamente il racconto. Volevo creare un mondo parallelo all'azione che si svolge sulla scena, così come un racconto poetico più sottile funge da sostegno alla dimensione nascosta delle nostre vite interiori». È nato, in questo modo, un video - dalla durata di quattro ore e realizzato da più di quaranta persone con la partecipazione, specialmente, della coppia Kira Perov e Harry Dawson - che lo spettatore potrà vedere proprio mentre l'azione dell'opera segue, parallelamente, il suo corso sul palcoscenico: l'uno rinvia all'altra, ma senza un rapporto in apparenza diretto. Le scene del video estremizzano alcune situazioni: corpi nudi, fiamme e scene d'acqua. È proprio il mare ad avvolgere la morte di Tristano e quella di Isotta. Viola spiega che deve a Peter Sellars di avergli rivelato per primo la connessione tra le fonti orientali e l'universo wagneriano. «Per realizzare il loro amore nella massima pienezza, Tristano e Isotta debbono finire per superare la vita stessa: è il tema della natura spirituale dell'amore umano che è uno dei più antichi che affonda le sue radici nel cuore della tradizione induista e buddista, immersa nell'inconscio culturale occidentale». E grazie a Peter Sellars l'opera di Wagner cambia aspetto agli occhi di Viola, che si è sentito attratto dalle «tracce latenti del potere d'attrazione magnetico di Tristano e Isotta e dalla sua semplicità della concezione, austera eppure ricca». Tale produzione, in programma a Bastille e poi al Lincoln Center, è già stata presentata, senza la messinscena, a Los Angeles lo scorso dicembre nel corso di tre serate, una per ogni atto dell'opera. Ovviamente, il video di Viala era il principale elemento di attrazione per il pubblico accorso.
All'Opéra National di Parigi, Peters Sellars è già stato per avere firmato la produzione del Saint François di Olivier Messiaen del 1992; tornerà il prossimo anno, insieme ad Esa-Pekka Salonen, per il progetto della "prima" mondiale dell'Adriana Mater di Kaija Saariaho. D'altra parte, Mortier aveva invitato spesso Sellars al Festival di Salisburgo. Il direttore artistico e il regista condividono la stessa visione del teatro musicale e della sua funzionalità sociale: con alle spalle studi ad Harvard, Sellars non ha fatto mai mistero di un impegno volto a «politicizzare, modernizzare e diversificare l'opera e il teatro conferendo alla programmazione artistica una forza civica e multiculturale". La produzione di Tristano segna il debutto nell'opera del direttore Esa-Pekka Salonen. Nel cast spicca la presenza di Waltraud Meier nei panni di Isotta; l'affianca il Tristano di Ben Heppner.Va anche ricordato che Tristano e Isotta mancava da Bastille dal 1997, quando venne eseguito sotto la bacchetta di James Conlon.
Molto ci si aspetta da questo Tristano e Isotta diretto da Esa-Pekka Salonen con la regia di quel discolaccio californiano di Peter Sellars, in programma dal 12 aprile al 7 maggio 2005 per un totale di sette rappresentazioni. E molto si aspetta, soprattutto, Gérard Mortier, direttore del primo teatro lirico parigino, da questa nuova produzione che ha innanzitutto il compito di accedere i riflettori su una stagione - la prima dopo il cambio di guardia successivo alla partenza di Hugues Hall - per il momento avara di eventi. A quanto pare, Mortier stenta a riscaldare gli animi e a riattizzare le polemiche - spesso mediaticamente salutari - come aveva saputo fare ai tempi della sua direzione del festival di Salisburgo.
L'opera si avvale di un trio fenomenale: oltre al direttore d'orchestra finlandese Esa-Pekka Salonen e Sellars, vi sarà lo sperimentatore video Vill Viola che spiega volentieri il suo lavoro e il suo approccio. «Ho prima di tutto ascoltato varie versioni della musica e poi mi sono messo al lavoro essenzialmente sul libretto, per visualizzare un mondo in immagini», racconta Viola. Immagini, ma non descrittive, piuttosto evocative: «Non volevo che le immagini illustrassero o rappresentassero direttamente il racconto. Volevo creare un mondo parallelo all'azione che si svolge sulla scena, così come un racconto poetico più sottile funge da sostegno alla dimensione nascosta delle nostre vite interiori». È nato, in questo modo, un video - dalla durata di quattro ore e realizzato da più di quaranta persone con la partecipazione, specialmente, della coppia Kira Perov e Harry Dawson - che lo spettatore potrà vedere proprio mentre l'azione dell'opera segue, parallelamente, il suo corso sul palcoscenico: l'uno rinvia all'altra, ma senza un rapporto in apparenza diretto. Le scene del video estremizzano alcune situazioni: corpi nudi, fiamme e scene d'acqua. È proprio il mare ad avvolgere la morte di Tristano e quella di Isotta. Viola spiega che deve a Peter Sellars di avergli rivelato per primo la connessione tra le fonti orientali e l'universo wagneriano. «Per realizzare il loro amore nella massima pienezza, Tristano e Isotta debbono finire per superare la vita stessa: è il tema della natura spirituale dell'amore umano che è uno dei più antichi che affonda le sue radici nel cuore della tradizione induista e buddista, immersa nell'inconscio culturale occidentale». E grazie a Peter Sellars l'opera di Wagner cambia aspetto agli occhi di Viola, che si è sentito attratto dalle «tracce latenti del potere d'attrazione magnetico di Tristano e Isotta e dalla sua semplicità della concezione, austera eppure ricca». Tale produzione, in programma a Bastille e poi al Lincoln Center, è già stata presentata, senza la messinscena, a Los Angeles lo scorso dicembre nel corso di tre serate, una per ogni atto dell'opera. Ovviamente, il video di Viala era il principale elemento di attrazione per il pubblico accorso.
All'Opéra National di Parigi, Peters Sellars è già stato per avere firmato la produzione del Saint François di Olivier Messiaen del 1992; tornerà il prossimo anno, insieme ad Esa-Pekka Salonen, per il progetto della "prima" mondiale dell'Adriana Mater di Kaija Saariaho. D'altra parte, Mortier aveva invitato spesso Sellars al Festival di Salisburgo. Il direttore artistico e il regista condividono la stessa visione del teatro musicale e della sua funzionalità sociale: con alle spalle studi ad Harvard, Sellars non ha fatto mai mistero di un impegno volto a «politicizzare, modernizzare e diversificare l'opera e il teatro conferendo alla programmazione artistica una forza civica e multiculturale". La produzione di Tristano segna il debutto nell'opera del direttore Esa-Pekka Salonen. Nel cast spicca la presenza di Waltraud Meier nei panni di Isotta; l'affianca il Tristano di Ben Heppner.Va anche ricordato che Tristano e Isotta mancava da Bastille dal 1997, quando venne eseguito sotto la bacchetta di James Conlon.