Ventinove anni per Traiettorie a Parma, manifestazione di musica moderna e contemporanea che ha fatto dello sguardo sul panorama musicale contemporaneo più incontaminato il suo coerente marchio di fabbrica: non sono pochi.
Un traguardo che è stato raggiunto da Traiettorie anche attraverso significativi riconoscimenti – nel 2010 Premio “Franco Abbiati” per i meriti nella diffusione del linguaggio contemporaneo, mentre nel 2017 e 2019 le è stato conferito il marchio europeo EFFE Label – e celebrato quest’anno attraverso un cartellone che dal 27 settembre al 17 novembre porta a Parma, sui palcoscenici del Teatro Farnese e della Casa della Musica, alcuni degli artisti più rappresentativi dello scenario attuale.
Interpreti protagonisti di un viaggio che intende perlustrare lo scenario rappresentato dalla musica austro-tedesca e svizzera tra XIX e XXI secolo: approcci e visioni differenti che dal grande bacino del classicismo viennese e dell’esperienza romantica approdano alla rivoluzione della seconda scuola di Vienna (Schönberg è presente in quattro delle nove serate in programma) e si espandono nel secondo Novecento in molteplici direzioni destinate a segnare passaggi fondamentali nella musica degli ultimi settant’anni. Un cartellone, quello di Traiettorie, che traccia un percorso ampio e storicamente definito, arricchito anche quest’anno da prime esecuzioni che offrono un’immagine rappresentativa delle tendenze più recenti.
Nella visione di Martino Traversa, compositore attivo sulla scena internazionale, presidente della Fondazione Prometeo (anima organizzativa della rassegna) e direttore artistico di Traiettorie, «anche quest’anno siamo riusciti ad allestire un cartellone di grande qualità, affrontando le immancabili difficoltà finanziare che una manifestazione di questo tipo deve risolvere, superate anche grazie alla grande disponibilità degli artisti e delle formazioni coinvolte. Risultati che sono il frutto di anni e anni di collaborazioni proficue – sia come compositore sia come organizzatore – lungo le quali abbiamo maturato con queste realtà una stima reciproca».
«Anche quest’anno siamo riusciti ad allestire un cartellone di grande qualità, affrontando le immancabili difficoltà finanziare che una manifestazione di questo tipo deve risolvere».
Veniamo alla programmazione di questa edizione 2019 della rassegna Traiettorie.
«Il concerto inaugurale sarà tenuto da Klangforum Wien (27 settembre), il maggior ensemble internazionale dedito al repertorio del nostro tempo che, diretto da Sylvain Cambreling, proporrà un programma in cui un secolo e mezzo di musica austriaca – l’Ottocento romantico e popolare (Johann Strauss), la seconda scuola viennese (Webern, Berg), il presente polistilistico e sensitivo (Georg Friedrich Haas) – dialoga con tre generazioni di compositori italiani (Puccini, Traversa e Iannotta)».
«Si continua con Markus Stockhausen (9 ottobre), il quale tornerà ospite della rassegna parmigiana insieme a Florian Weber in un programma per tromba e pianoforte sul territorio comune fra jazz e tradizione colta. Il 16 ottobre sarà invece la volta del Quartetto Arditti, una delle massime formazioni d’archi specializzate nella musica di oggi e, con i suoi quarantacinque anni di vita, anche fra le più longeve: fondato e tuttora guidato da Irvine Arditti, il Quartetto torna a Traiettorie con quattro brani del nuovo millennio (una prima assoluta e tre pezzi di compositori svizzeri in prima italiana) e un pilastro della letteratura quartettistica, cioè il Quartetto per archi op. 3 di Alban Berg. La rassegna prosegue con un altro nome di grandissimo rilievo, quello di Pierre-Laurent Aimard (19 ottobre), uno dei massimi pianisti in attività, che a Traiettorie renderà omaggio a Beethoven a fianco di Schönberg e Lachenmann, nel segno, più volte ribadito nei cartelloni della rassegna, della continuità storica fra passato e presente musicali».
«Particolare sarà anche la serata del 22 ottobre, quando Accroche Note, uno dei gruppi più duttili fra quelli dediti alla musica contemporanea, presenterà un programma che ruota attorno a una delle vette del Novecento, Pierrot lunaire di Arnold Schönberg. Il 30 ottobre sarà la volta del duo composto da Hae-Sun Kang – una delle violiniste di maggior spicco nel panorama musicale contemporaneo – e dal pianista dell’Ensemble Prometeo Ciro Longobardi, con un programma che spazia dal Romanticismo a oggi seguendo una linea decisamente mitteleuropea: Janáček, Schönberg, Szymanowski, Kurtág, Schumann».
Un ruolo particolare è rivestito anche dalle collaborazioni, sia locali sia internazionali…
«Innanzitutto vi sono le collaborazioni consolidate con istituzioni che sostengono questa rassegna, tra le quali mi piace ricordare Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Complesso Monumentale della Pilotta, Università degli Studi di Parma, Pro Helvetia - Fondazione svizzera per la cultura, Forum Austriaco di Cultura, Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma, Ernst von Siemens Music Foundation, Chiesi Farmaceutici, Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea e Intesi Group. Inoltre, anche questa edizione di Traiettorie persegue gli obiettivi, da sempre cari a Fondazione Prometeo, sia di creare ponti tra formazione artistica e attività professionale, sia di consolidare i rapporti con le istituzioni musicali locali e internazionali: per questo due concerti saranno eseguiti, come già in passato, dagli studenti del Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris (6 novembre) e da quelli del Conservatorio “A. Boito” di Parma (13 novembre)».
La rassegna si chiuderà il 17 novembre con il duo composto da Mario Caroli e Akiko Okabe, che offrirà uno sguardo sulla letteratura contemporanea per flauto e pianoforte non solo di compositori austriaci (Beat Furrer), svizzeri (Werner Bärtschi e Klaus Huber) e tedeschi (Robert Schumann), ma anche francesi (André Jolivet) e giapponesi (Toshio Hosokawa).