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Urbino Musica Antica 2016: fra numerosi corsi, sulle tracce di un misterioso manoscritto

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Se Urbino Musica Antica è sinonimo di formazione, poiché il Festival è nato dal progetto dei corsi iniziati nel 1968, la presenza nel suo programma della European Union Baroque Orchestra (EUBO) che dal 1985 riunisce di anno in anno giovani musicisti dei diversi paesi dell'Unione, può essere considerata un simbolo di questa nuova edizione.

Dal 16 al 26 luglio, la città di Raffaello Sanzio, il cui centro storico fa parte della lista Unesco del Patrimonio dell'Umanità, si riempirà di giovani provenienti da varie parti del mondo e verrà trasformata in una allegro andirivieni di lingue e suoni. Attratti dai corsi dedicati agli strumenti storici e alla loro prassi esecutiva, e dal paesaggio urbano e naturale che ad ogni angolo evoca la quintessenza del Rinascimento, giovani professionisti e amatori di varie età, si immergeranno in un programma di studio che in alcuni casi li porterà fino alla esecuzione pubblica delle musiche studiate sotto la guida dei maestri che a loro volta, in parte, si sono avvicinati al mondo della musica antica anche proprio grazie all'evento di Urbino.

Il numero dei corsi supera infatti quello dei concerti, programmati solo a fine giornata. Quelli principali occupano l'intero periodo di svolgimento di UMA, e riguardano la vocalità, la danza, e gli strumenti musicali. Il canto barocco è affidato alle cure di Lia Serafini, al quale si collega anche la Master Class sul canto madrigalistico di Claudine Ansermet dedicata all'opera di Sigismondo D'India, e quello medievale a Claudia Caffagni che affiancata da Sara Mancuso si concentrerà sul repertorio dei mottetti del Duecento. Diego Fratelli curerà invece un corso dedicato alla prassi storica delle diverse modalità di improvvisazione nella intonazione di polifonie, con particolare attenzione al periodo rinascimentale. I passi e le coreografie delle danze di corte italiane e francesi del Quattrocento saranno proposti da Lieven Baert e Gloria Giordano, e quelle popolari da Ulrike Sieferle. Ma il maggior numero di corsi riguarda gli strumenti. Quello di clavicembalo, al quale è dedicata anche la Master Class di Rinaldo Alessandrini, sarà svolto da Enrico Baiano, di organo da Luca Guglielmi, e di basso continuo da Giovanni Togni. Il violino e il violoncello barocchi, rispettivamente da Susan Scholz e Gaetano Nasillo, e la viola da gamba da Juan Manuel Quintana. Liuto, tiorba e chitarra barocca da Paul O'Dette, e le diverse arpe storiche da Maria Christina Cleary. Quattro i docenti impegnati per il flauto dolce, Stefano Bragetti, António Carrilho, e in alternanza Michael Form e Han Tol, e poi per il flauto traverso Manuel Granatiero, per il cornetto Bruce Dickey, per il trombone Charles Tot, e per oboe, clarinetto e fagotto barocchi rispettivamente Alfredo Bernardini, Lorenzo Coppola ed Elena Bianchi.

Una parte di questi docenti si dedicherà anche ai corsi di musica d'insieme, con l'aggiunta di Enrico Gatti, ed Alessandro Quarta, ed alcuni maestri saranno inoltre impegnati nella esecuzione dei concerti serali, che si svolgeranno in forma cameristica nel Salone Raffaello, o nel Cortile d'onore del Palazzo Ducale, come nel caso dell’Orchestra Barocca FIMA, a conclusione della preparazione svolta nelle Master Classes.

Anche quest'anno la presenza di una specifica sezione dedicata ai giovanissimi è molto importante, e lo dimostra il fatto che, a suo tempo, una parte dei docenti dei corsi si è avvicinata alla musica antica anche grazie ad Urbino. Fra questi ad esempio Claudia Caffagni, che guida l'ensemble laReverdie.

Caffagni: «Ho cominciato a frequentare Urbino da bambina, e vi insegno dal 2003. Un tempo era una delle poche occasioni per avvicinarsi alla musica antica, ed era frequentata prevalentemente da amatori. Oggi non è più così, e negli ultimi anni anche per la musica medievale sta accadendo quello che si è già verificato nel campo della musica barocca, ovvero in generale un maggior livello di preparazione degli allievi, perché si sono moltiplicate le possibilità di studio in alcuni centri e accademie. Se è stato possibile aprire un biennio di musica medievale presso la Scuola Civica di Musica "Claudio Abbado" di Milano è anche grazie ai risultati e alle ricadute positive, nel tempo, della rassegna di Urbino».

Sia il tuo corso, che il concerto di laReverdie sono dedicati al repertorio dei mottetti della Francia della seconda metà del Duecento...
Caffagni: « Si. Lavoreremo su questo repertorio e sulle sue fonti originali, ed alcuni studenti si uniranno a noi, durante il concerto, suonando e cantando in alcuni brani del programma. Ogni anno scelgo un tema diverso da approfondire, e da tempo mi dedico alla didattica con l'obiettivo non solo di trasmettere delle conoscenze musicali, ma anche di fornire agli studenti delle opportunità. Per esempio, come impaginare allestire e presentare un programma, come muoversi sul palco, e tutti gli altri dettagli che costituiscono l'essenza di una performance».

Marcello Gatti, che cura la direzione artistica dei concerti di UMA, anche se quest'anno non svolgerà nessun corso, si definisce particolarmente soddisfatto della prospettiva di questa 48° edizione.
Gatti:« Il programma è ancora più ricco di quello del 2015 e si presenta come una ghirlanda di artisti di calibro eccezionale. Ci sono dei pionieri della musica antica, come l'ensemble Concerto Palatino, vero punto di riferimento per la prassi esecutiva della musica rinascimentale e barocca, e c'è anche chi collabora per la prima volta, come l'arpista Maria Christina Cleary, che porterà a Urbino numerose arpe storiche. I programmi dei concerti sono molto godibili e fruibili, e offrono la possibilità di ascoltare e conoscere da vicino quanti più strumenti è possibile».

I corsi e i concerti, si integrano a vicenda?
Gatti: «Si. L'Orchestra Barocca e l'Ensemble Vocale e Strumentale della FIMA sono il risultato dei corsi e i loro concerti rappresentano il momento comunitario per eccellenza. Nel primo, diretto da Alfredo Bernardini, un ottimo oboista, verranno eseguite delle musiche del compositore riminese Carlo Tessarini, che fu attivo anche presso il Duomo di Urbino. Il secondo, diretto da Alessandro Quarta, che qualifica i corsi con il suo coinvolgente entusiasmo, sarà dedicato agli oratori romani del Seicento. In entrambi i casi i protagonisti saranno gli studenti che seguono con più impegno i percorsi di ricerca e di studio proposti dai docenti».

Ma ci sarà anche una orchestra di giovani che non seguono i corsi.
Gatti: «UMA ha sempre avuto una dimensione internazionale, e dallo scorso anno facciamo parte della REMA (Rete Europea di Musica Antica). Quest'anno ospiteremo la European Union Baroque Orchestra, che svolge un lavoro molto bello e molto importante per le nuove generazioni, avvicinandole a musicisti molto esperti. Li ho sentiti tante volte, fanno sempre dei progetti bellissimi, e il loro livello è andato sempre migliorando».

C'è poi una piccola appendice di metà agosto, che conferma l'interesse per la ricerca.
Gatti:«Si tratta di un concerto rievocazione dei versi intonati nella corte di Urbino e di musiche del Quattrocento proposto dall'ensemble Bella Gerit».

Nel programma del Festival figurano dunque anche concerti di musicisti che non sono direttamente coinvolti nelle attività didattiche. Il primo che si svolgerà il 18 luglio nel Cortile d'onore del Palazzo Ducale, intitolato "Handel e i suoi colleghi londinesi", è quello della European Union Baroque Orchestra diretta da Lars Ulrik Mortensen, che si presenta come ambasciatrice culturale della Unione Europea e il cui motto è "Inspired performance. Real experience". Si tratta dell'ospite d'onore ed è un'orchestra in continuo rinnovamento poiché i suoi musicisti, venticinque circa, cambiano di stagione in stagione dall'anno delle sua fondazione, il 1985, ed è in costante movimento, poiché il suo obiettivo è di realizzare numerosi concerti nei diversi paesi europei, coinvolgendo il maggior numero possibile di giovani.

Il secondo con musiche del barocco coloniale e di tradizione latino-americane, si svolgerà il 20 luglio e sarà eseguito dal duo di chitarra barocca e arpa "gesuita" composto da Evangelina Mascardi e Lincoln Almada, rispettivamente di origine argentina e paraguense.

Il terzo verrà proposto da Profeti della Quinta, un gruppo di giovani musicisti israeliani residenti a Basilea. Il suo fondatore, il clavicembalista Elam Rotem, studia e ricerca l'origine e gli sviluppi della prassi del basso continuo, con una particolare attenzione nei confronti di Emilio de' Cavalieri (1550-1602). Il suggestivo titolo del loro concerto del 23 luglio, Ego dormio et cor meum vigilat, proviene da una composizione di un musicista che ha redatto un originale e misterioso manoscritto.

Di che cosa si tratta?
Rotem: «Si tratta di una scoperta recente. Comprato per sei euro in un mercato delle pulci vicino Vienna, è stato poi rivenduto da Sotheby's per sessantacinquemila pound. Non sappiamo dove sia il manoscritto, né chi sia l'acquirente, ma esistono delle foto ad alta risoluzione, fatte prima della vendita all'asta, dalle quali è stato possibile studiare e trascrivere le musiche contenute nel manoscritto, che contiene numerose composizioni per una o due voci e organo, senza l'accompagnamento del basso continuo ma con tutti i dettagli delle ornamentazioni e delle diminuzioni. La maggior parte delle musiche sono del compilatore del manoscritto, ma il suo nome, Carlo Gra..., appare incompleto a causa di una macchia sul frontespizio. Inoltre ci sono versioni di musiche di Giulio Romano, ossia Caccini, Paolo Quagliati, Bartolomeo Barbarino, Girolamo Giacobbi ed altri».

Il concerto di Urbino è una prima?
Rotem: « Per l'Italia certamente. Lo abbiamo presentato una sola volta a Varsavia con lo stesso organico con il quale verremo ad Urbino. Oltre ad una selezione delle composizioni del manoscritto presenteremo autori dello stesso periodo, come Luzzaschi ad esempio, e brani di stile simile, con le stesse caratteristiche virtuosistiche».

Avete già registrato una parte di questo programma?
Rotem: «Si e proprio in Italia, nella chiesa dei Santi Eusebio e Vittore di Peglio, un piccolo paese in provincia di Como, dove è conservato uno splendido organo Antegnati. Il disco con le musiche di Carlo G. dovrebbe uscire verso la fine di quest'anno»

Per avere un'idea del manoscritto e del repertorio del compositore di cui forse un giorno conosceremo il nome completo, si può visitare il canale dell'ensemble vocale Profeti della Quinta, scegliendo il video realizzato nella Chiesa di San Nicola di Almenno San Salvatore (BG).



Urbino Musica Antica è curato e organizzato dalla Federazione Italiana di Musica Antica, FIMA, presieduta dal direttore dei corsi, Andrea Damiani, con la direzione artistica dei concerti di Marcello Gatti.

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