PODCAST | Early Music Stories #23

I mottetti illustrati di Anversa del XVI secolo si specchiano nel presente

Utopia durante la prova nell'auditorium di Amuz (foto di Paolo Scarnecchia)
Utopia durante la prova nell'auditorium di Amuz (foto di Paolo Scarnecchia)
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Nel panorama sonoro e artistico dell’epoca d’oro della città di Anversa, oggetto del festival Laus Polyphoniae dell’edizione 2023, la seconda parte del concerto dell’ensemble Utopia formato da Michaela Riener (mezzosoprano), Adriaan De Koster (tenore) Bart Uvyn (controtenore), Lieven Termont (baritono) e Guillaume Olry (basso) è stato dedicato a un repertorio molto particolare costituito da una serie di “beeldmotetten” del XVI secolo. Si tratta di piccole composizioni polifoniche inserite all’interno di stampe nelle quali sono raffigurate scene di argomento religioso nello stile della pittura fiamminga dell’epoca.

Dopo aver eseguito Salve quae roseo di Tielman Susato, il mottetto nel quale la città delle Fiandre, Antverpia, è esaltata come gemma d’Europa, l’ensemble ha intonato i brevi mottetti illustrati, per ciascuno dei quali il giovane musicista e videomaker Benjamien Lycke ha creato una reinterpretazione vocale moderna dei loro testi, e una proiezione delle immagini delle stampe originali associate a nuove immagini realizzate con l’ausilio della Intelligenza Artificiale.

Benjamien Lycke a fianco a uno dei beeldmotetten (foto di Paolo Scarnecchia)
Benjamien Lycke a fianco a uno dei beeldmotetten (foto di Paolo Scarnecchia)

In questo podcast Adriaan De Koster descrive dettagliatamente le caratteristiche di questi particolari mottetti con un commento finale dell’autore che ha contribuito con le sue musiche e immagini a realizzare questo originale concerto.

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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