PODCAST | Early Music Stories #91

La conclusione di Laus Polyphoniae 2024 preannuncia la prossima edizione 

Sollazzo Ensemble durante la prova nell'auditorium di AMUZ (foto di Paolo Scarnecchia)
Sollazzo Ensemble durante la prova nell'auditorium di AMUZ (foto di Paolo Scarnecchia)
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L’Ars Nova è una delle culture musicali più legate all’attività artistica del Sollazzo Ensemble fondato nel 2014 da Anna Danilevskaia, e in questa edizione ‘Vox\Voces’ di Laus Polyphoniae il gruppo ha presentato due concerti di musica medievale. Il primo intitolato La dolce vista è stato dedicato a Francesco Landini, mentre il secondo presentato con il titolo Cantano gli angeli, con la sua panoramica di motetti,  che hanno abbracciato un arco temporale che dall’Ars Antiqua è arrivato fino all’Ars Subtilior, ha concluso il festival anticipando già il tema della prossima edizione del 2025.

Il titolo di questo concerto è ispirato a quello di una delle composizioni eseguite,  Cantan gl’angiol lieti che è uno splendido contrafactum e rivestimento spirituale di una caccia, ed è tra i pochissimi brani ai quali è attribuito il nome di un’autore in un programma costituito quasi interamente da composizioni anonime, ma non per questo meno interessanti. 

Sia gli esempi musicali che la conversazione con la direttrice dell’ensemble sono stati registrati durante la prova del concerto che si è svolto nell’auditorium di AMUZ. 

 

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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