Alla radice del libro curato dal violinista Enrico Gatti e dal musicologo Francesco Zimei c’è il convegno internazionale “Arcomelo 2013. Studi nel terzo centenario della morte di Arcangelo Corelli”, organizzato a Fusignano, la città natale del compositore che nel 1706 a Roma entrò a far parte della Accademia dell’Arcadia con il nome di Arcomelo, a cui più tardi si aggiunse Erimanteo.
Questa raccolta di saggi è il risultato di indagini e temi di ricerca avviati e poi proseguiti nel corso degli ultimi anni in una prospettiva multidisciplinare, e le scoperte più importanti raccontate e analizzate nei diversi testi riguardano due lettere inedite del celebre violinista e un ritratto giovanile, contestualizzati e inquadrati in ambito paleografico, storico artistico e socio economico.
Il libro pubblicato dalla Libreria Musica Italiana grazie a una raccolta di fondi di numerosi sottoscrittori, è diviso in tre sezioni. La prima riguarda l’iconografia e contiene saggi di Zimei, Enrico Ghetti, Gatti e Fabrizio Longo. La seconda è dedicata all’epistolario con testi di Sara Bischetti, Gatti, e quello a doppia firma di Lucilla Nuccetelli e Lucrezia Vardaro. La terza riunisce tre saggi sotto l’etichetta di “Corollari”, rispettivamente di Fiorenzo Landi, Gilberto Ceranto jr. e Antonella D’Ovidio.
La sezione di iconografia musicale non riguarda solo la comparazione tra i diversi ritratti corelliani messi a confronto con la nuova acquisizione di quello giovanile, ma anche più in generale la tenuta dello strumento e dell’arco a confronto con numerose raffigurazione pittoriche di musicisti nell’atto di suonare il violino.
Allo stesso modo in quella epistolare e in quella dei corollari ci sono documenti relativi a diverse personalità della cultura e della società dell’epoca di Corelli che arricchiscono il panorama ricostruito attorno al ritratto dell’artista da giovane.
In questo podcast i due curatori del libro raccontano le loro scoperte e l’importanza dei documenti illustrati e analizzati nei diversi saggi, e il loro dialogo è accompagnato da esempi musicali che ad eccezione del riferimento all’opera sesta interpretata dall’Ensemble 415, sono tutti eseguiti dall’Ensemble Aurora diretto e formato da Enrico Gatti nel nome dell’interesse nei confronti del compositore di Fusignano.