Ci sembra di sapere tutto del più importante compositore alfiere della transizione tra Rinascimento e Barocco, ma non è così. Basta sfogliare il libro Claudio Monteverdi: Miracolosa bellezza di Giuseppe Clericetti per rendersene conto. L’autore che definisce i suoi editori Zecchini “idealisti, visionari, perfetti per chi vuole realizzare dei sogni”, immagina una possibile biblioteca posseduta dal musicista nato a Cremona e vissuto tra Mantova e Venezia al servizio dei Gonzaga e poi della Serenissima, oltre a un suo probabile incontro con il pittore Rubens; ma soprattutto incornicia il ritratto musicale di Monteverdi nel contesto artistico e culturale del suo tempo, trattatistica compresa, lasciando respirare e risuonare il suo geniale talento.
Non è un libro per specialisti ma un accurato studio bibliograficamente aggiornato che è un eccellente esempio di alta divulgazione di valore scientifico e di piacevolissima lettura, che rende giustizia al compositore italiano molto conosciuto e amato e apprezzato forse più all’estero che in patria.
Viva Monteverdi!, ci sembra dire Clericetti in questa intervista nella quale presenta il suo libro raccontando un compositore che è stato a suo modo fedele alla tradizione ma allo stesso tempo controcorrente, e che ha indelebilmente segnato il corso della storia della musica.
I brevi esempi musicali inseriti nel podcast sono tratti dai libri di madrigali monteverdiani splendidamente interpretati da Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini (ascolta il podcast), dalla originale versione del Vespro della Beata Vergine dell’ensemble La Tempête diretto da Simon Pierre Bestion, dall’Orfeo intensamente eseguito da Cappella Mediterranea diretta da Leonardo García Alarcón, e dal Combattimento di Tancredi e Clorinda nella vivace esecuzione di Le Poéme Harmonique diretto da Vincent Dumestre.