La settima edizione del festival FloReMus – Rinascimento Musicale Fiorentino si è avviata con un effervescente spettacolo fatto di musiche tratte da numerose raccolte a stampa realizzate a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, e condite prevalentemente con testi dello scrittore, cantastorie e poeta vernacolare Giulio Cesare Croce. L’autore di questa sagace e funanbolica messinscena intitolata “Babilonia – Personaggi, maschere e diverse favelle nell’Italia del Cinquecento” è il musicista, cantante, regista e commediante Alberto Allegrezza che con la sua compagnia Dramatodía ha rievocato una galleria di personaggi ritratti musicalmente nelle mascherate, villanesche, moresche, greghesche, canzonette e altro ancora da vari autori, distribuiti secondo diverse aree geografiche e con le relative espressioni linguistiche variamente contaminate nel crocevia del Mediterraneo.
I cantanti e “attori” Francesca Santi, Maria Dalia Albertini, Andres Montilla Acurero, Riccardo Pisani, Nicolò Roda, Guglielmo Buonsanti, e naturalmente Allegrezza, accompagnati da Pietro Modesti (cornetto), Marco Muzzati (percussioni) e Michele Vannelli (cembalo) hanno animato il cortile del Museo del Novecento di Firenze con dialoghi, pantomime, canti e buffe danze creando un clima da moderna commedia dell’arte abilmente concertata in un continuo e cangiante flusso sonoro e visivo.
Nell’intervista di questo podcast il regista racconta il carattere dello spettacolo tra alcuni esempi sonori delle diverse stilizzazioni regionali.