PODCAST | Early Music Stories #26

I frizzi e i lazzi di Dramatodía vivacizzano l’inizio del festival FloReMus di Firenze

Alberto Allegrezza mentre trucca Marco Muzzati (foto di Paolo Scarnecchia)
Alberto Allegrezza mentre trucca Marco Muzzati (foto di Paolo Scarnecchia)
Articolo
classica

La settima edizione del festival FloReMus – Rinascimento Musicale Fiorentino si è avviata con un effervescente spettacolo fatto di musiche tratte da numerose raccolte a stampa realizzate a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, e condite prevalentemente con testi dello scrittore, cantastorie e poeta vernacolare Giulio Cesare Croce. L’autore di questa sagace e funanbolica messinscena intitolata “Babilonia – Personaggi, maschere e diverse favelle nell’Italia del Cinquecento” è il musicista, cantante, regista e commediante Alberto Allegrezza che con la sua compagnia Dramatodía ha rievocato una galleria di personaggi ritratti musicalmente nelle mascherate, villanesche, moresche, greghesche, canzonette e altro ancora da vari autori, distribuiti secondo diverse aree geografiche e con le relative espressioni linguistiche variamente contaminate nel crocevia del Mediterraneo.

Dramatodia durante le prove di Babilonia (foto di Paolo Scarnecchia)
Dramatodia durante le prove di Babilonia (foto di Paolo Scarnecchia)

I cantanti e “attori” Francesca Santi, Maria Dalia Albertini, Andres Montilla Acurero, Riccardo Pisani, Nicolò Roda, Guglielmo Buonsanti, e naturalmente Allegrezza, accompagnati da Pietro Modesti (cornetto), Marco Muzzati (percussioni) e Michele Vannelli (cembalo) hanno animato il cortile del Museo del Novecento di Firenze con dialoghi, pantomime, canti e buffe danze creando un clima da moderna commedia dell’arte abilmente concertata in un continuo e cangiante flusso sonoro e visivo.

Nell’intervista di questo podcast il regista racconta il carattere dello spettacolo tra alcuni esempi sonori delle diverse stilizzazioni regionali.

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