Tra le proposte presentate nel corso della International Young Artist’s Presentation (IYAP) che si è svolta durante il festival Laus Polyphoniae di Anversa c’è quella dedicata alle musiche contenute in un manoscritto compilato attorno al 1500 in un monastero benedettino del Nord Italia, che è conservato nella Biblioteca Nazionale del Sudafrica a Città del Capo ed è noto come codex Grey, dal nome del suo ultimo proprietario e donatore.
L’ensemble Rubens Rosa diretto da Aliénor Wolteche (viella) ha selezionato una parte delle sue composizioni prevalentemente anonime, ma in parte concordanti con altre fonti, che comprendono sia musiche strumentali che vocali. Tra queste ci sono anche motetti, contrafacta di chanson franco-fiamminghe con testi in latino, e travestimenti spirituali di frottole trasformati in laude sulle quali si è concentrata l’attenzione del gruppo formato inoltre da Karin Weston (voce), Elizabeth Sommers (viola d’arco), Mélina Perlein-Féliers (arpa) e Asako Ueda (liuto).
In questa breve intervista Aliénor presenta il programma del concerto spiegando alcuni degli aspetti più importanti del codice rinascimentale italiano finito a sud dell’emisfero boreale.