Nel corso delle Giornate di Musica Antica di Herne sia nella Kreuzkirche che nel Kulturzentrum si sono avvicendati numerosi musicisti. Nella prima hanno suonato i piccoli ensemble, mentre nella grande sala del secondo le orchestre barocche e anche il grande coro e orchestra della serata finale. Ma in questa sala la mattina dell’ultimo giorno della manifestazione si è svolto anche l’emozionante concerto di Mahan Esfahani, in sintonia con il motto “Riduci, riusa, ricicla” che ha ispirato questa edizione del Festival.
Il programma costituito da composizioni originali di Frescobaldi e Bach, e da trascrizioni di musiche altrui, nel caso di Frescobaldi un madrigale di Arcadelt e di Bach di un concerto di Telemann, con l’aggiunta di danze da alcune tragédies lyriques di Lully nella versione strumentale di d’Anglebert, ha mostrato la ricchezza timbrica del clavicembalo e la sua capacità di evocare altri strumenti e persino la voce. Questo grazie alle qualità interpretative di Esfahani che tra le altre cose sta progressivamente realizzando la registrazione integrale delle opere bachiane per il suo strumento.
La conversazione con l’artista di origine iraniana seduto al cembalo è stata registrata sul palco del Kulturzentrum subito dopo il suo concerto, mentre i due esempi musicali presenti all’inizio e alla fine del podcast, l’inizio della Allemanda e la breve Aria dalla Partita n° 6 in mi minore di Bach, fanno parte della sua discografia.