Nel pieno dell’emergenza sanitaria per il COVID-19, con concerti e spettacoli cancellati o rinviati a data da destinarsi partono (per fortuna, è il caso di dirlo) le prime iniziative concrete a sostegno dei musicisti. Il primo a muoversi è Nuovo Imaie, che sta promuovendo due tipi di intervento: il primo a sostegno dei suoi associati residenti nella zona rossa, con un contributo una tantum di 1000 euro; il secondo in supporto agli artisti che si sono visti cancellare concerti e spettacoli a causa del Coronavirus.
Coronavirus: un tavolo di crisi per il mondo del jazz
Il Nuovo Imaie (Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori) è una collecting nata nel 2010, e si occupa della tutela dei diritti connessi dovuti allo sfruttamento di opere audiovisive e musicali trasmesse attraverso tv, radio, web, eccetera. Riguarda quindi l’attività di migliaia di musicisti, ma anche attori, doppiatori, direttori d’orchestra e di coro…
La delibera e i dettagli sono disponibili sul sito di Nuovo Imaie; la finestra per presentare domanda si aprirà il prossimo 23 marzo.
Musica da quarantena: una colonna sonora per i tempi del coronavirus
Intanto, abbiamo chiesto ad Andrea Marco Ricci, Consigliere di Amministrazione per l’Area Musicale di Nuovo Imaie, di spiegarci meglio questi contributi.
Ti chiedo subito come funzionano gli interventi di Nuovo Imaie, e se bisogna essere già soci per beneficiare di questi contributi.
«L’attività mutualistica è da sempre uno dei fiori all’occhiello di Nuovo Imaie. Questo nostro intervento straordinario è stato pensato ascoltando le voci dei nostri soci che ovviamente – come tutti – si sono visti penalizzati da questo momento di grande crisi sanitaria. Il primo intervento è pensato per gli artisti che si trovano all’interno della zona rossa: abbiamo artisti che sono residenti in quella zona, che – malati o meno – sono in quarantena, non possono né entrare né uscire, e che dunque non hanno i mezzi per sostenersi. A costoro riconosceremo un contributo di mille euro, che è quindi un contributo per chi non può lavorare».
«L’altro intervento riguarda invece quanti risiedono fuori dalla zona rossa, e che dunque sono liberi di lavorare, ma che si sono visti annullare eventi sia musicali siano in ambito audiovisivo. A questi proveremo a dare un contributo per ogni spettacolo saltato. Gli interventi sono pensati solo per i soci di Nuovo Imaie: bisognava essere già soci al momento dell’uscita del bando, purtroppo non possiamo pensare a delle iscrizioni in corso per questa iniziativa».
Siete stati i primi a proporre questo genere di ammortizzatore per un settore in grave sofferenza. Che genere di risposta vi aspettate?
«Sappiamo che c’è tanto bisogno in questo momento. Quello che noi possiamo fare è certamente poco, ma è qualcosa di concreto e siamo fieri di essere i primi a farlo, per dare un segnale di speranza, per dare un segnale di vicinanza, per dare un segnale di appartenenza a questo istituto, che è degli artisti e gestito dagli artisti. Questa iniziativa è stata pensata e realizzata in soli quattro giorni, che è un record. Non ci aspettiamo che altri lo facciano».
«Questa iniziativa è stata pensata e realizzata in soli quattro giorni, che è un record. Non ci aspettiamo che altri lo facciano».
Non temete il boom di richieste?
«Nel caso dei residenti nella zona rossa, abbiamo dei numeri precisi. Invece non sappiamo né possiamo al momento quantificare il numero degli spettacoli che sono saltati e salteranno. Al momento l’iniziativa è stata presentata così: dal 23 marzo si potrà fare domanda attraverso un form online (dunque non ci sarà documentazione cartacea). Raccoglieremo tutte le istanze, sulla base delle istanze l’assemblea stanzierà un fondo, e andremo a esaurimento. Chiaramente se il fondo non fosse sufficientemente capiente, daremo la priorità a tre categorie di persone, che a nostro avviso versano in maggiore difficoltà: quelli che hanno un reddito basso, inferiore ai 25 mila euro; quelli che hanno figli a carico; e quelli che hanno subito un maggior numero di lavori perduti a causa degli annullamenti».
«Daremo la priorità alle categorie di persone che versano in maggiore difficoltà: quelli che hanno un reddito basso, quelli che hanno figli a carico, e quelli che hanno subito un maggior numero di lavori perduti a causa degli annullamenti».
Su quali fondi si basa l’iniziativa?
«Questi soldi sono della categoria. Sono soldi della copia privata video, che è destinata sia a iniziative a sostegno degli attori, sia agli artisti del settore musicale. Sono i fondi dell’art. 7, che per legge noi dobbiamo destinare a favore della categoria, ma sono i fondi dei nostri soci. Quindi, una parte dei compensi dei diritti di copia privata che non viene usata per essere ripartita proporzionalmente all’effettivo utilizzo agli aventi diritto, ma che viene impiegata per i bandi. Ovviamente questo intervento è piccolo, e va accompagnato da maggiori aiuti statali, ma in questo momento è importante».
«Ovviamente questo intervento è piccolo, e va accompagnato da maggiori aiuti statali, ma in questo momento è importante».