Un pianoforte, in una stazione, quanti di noi, aspettando un treno si sono accostati a quello strumento, chi per suonarlo, chi per ascoltare, ammirati, giovani con lo zainetto sulle spalle o anziani con il cappello in testa che suonano jazz o Chopin. Nasce proprio da lì la storia di Nelle tue mani, il film di Ludovic Bernard dal 27 dicembre nei cinema di tutta Italia.
Così racconta il regista:
«L'idea mi è venuta in modo molto semplice: mentre mi trovavo alla stazione di Bercy e mi accingevo a prendere un treno, ho sentito un giovane suonare il pianoforte. Era un ragazzo che, a prima vista, non possedeva assolutamente i codici della musica classica, ma che interpretava divinamente bene un valzer di Chopin. È stato un momento magico: attorno a me c'erano poche persone. Sono salito sul treno e mi sono messo a immaginare e a scrivere il passato e il futuro di quel giovane, chiedendomi come avesse potuto imparare a suonare così bene. E questo è stato il punto di partenza della mia storia che in seguito ho ambientato nella stazione ferroviaria parigina Gare du Nord».
«L'idea mi è venuta in modo molto semplice: mentre mi trovavo alla stazione di Bercy e mi accingevo a prendere un treno, ho sentito un giovane suonare il pianoforte».
Comincia così la storia del riscatto, attraverso la musica del giovane Mathieu (Jules Benchetrit) aiutato dal direttore del Conservatorio (Lambert Wilson) che lo scopre sentendolo suonare in stazione e dall’irreprensibile insegnante di pianoforte detta La Contessa (Kristin Scott Thomas).
Nelle tue mani è un film sull’importanza della musica nella vita di ognuno di noi, sulla responsabilità di ogni artista e di ogni docente, dove la psicologia dei personaggi è ben delineata e non li riduce a semplici macchiette.