Questo prezioso libro di Fulvio Rampi e Alessandro De Lillo (Nella mente del notatore. Semiologia gregoriana a ritroso, Libreria Editrice Vaticana 2019, 237 p., 25€) non è solo una guida, passo dopo passo, alla comprensione della notazione neumatica, ma un innovativo percorso didattico teso a cogliere l’avventuroso passaggio dalla memoria al segno del repertorio del canto piano, che dopo essere stato tramandato oralmente ha contribuito a stimolare la creazione della scrittura musicale a partire dai cosiddetti neumi in campo aperto, quei segni privi di righi posti sui primi codici musicali del canto liturgico.
Facendo riferimento al Graduale Triplex nel quale compare la notazione quadrata su tetracordo insieme a quelle adiastematiche di Laon (in nero) e di Sangallo (in rosso), Rampi e de Lillo mettendosi nei panni di due antichi amanuensi raccontano come sono stati “costruiti” i neumi a partire da una minuziosa analisi delle grafie degli scriptoria dei due importanti centri monastici. Seguendo la tecnica della retroversione, ossia risalendo dalla notazione quadrata a quella neumatica, compiendo un percorso a ritroso rispetto al progressivo sviluppo cronologico della notazione musicale, i due studiosi indagano sulla natura del progetto estetico per suggerire le possibilità esegetiche e ritmiche che tengono conto dello specifico rapporto tra il testo, con il suo tempo sillabico, e la sua traduzione in suono.
Con una esposizione limpida e procedendo per gradi, ossia dai neumi semplici monosonici a quelli complessi plurisonici, affrontano un argomento delicatamente specialistico raccontando i segreti di una meravigliosa arte che nella sua dimensione universale è una riflessione e una amplificazione dei testi sacri e nella quale l’estetica è subordinata alla dimensione profondamente spirituale del canto liturgico. Sebbene questo sia governato da una logica formulare, una grande quantità di dettagli minuti della grafia, come gli episemi, le liquescenze, le lettere, gli uncini, gli stacchi neumatici, stabiliscono un rapporto univoco con il testo per la sua articolazione e resa espressiva. Nella sua apparente semplicità il canto gregoriano è una disciplina ricchissima di sfumature che richiede un lungo e paziente apprendistato capace di restituire al testo sacro il suo pieno illuminante significato, e le notazioni più antiche contengono una grande quantità di informazioni in grado di rivelarle.
Il libro suddiviso in quattro capitoli, "Dalla memoria al segno", "La costruzione del segno", "Combinazioni neumatiche" ed "Esercizi di retroversione", fa parte della collana didattica e saggistica del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, ed è il frutto della notevole esperienza dei suoi due autori. Fulvio Rampi, fondatore dello storico ensemble vocale Cantori Gregoriani, e Alessandro De Lillo, sono due esperti gregorianisti, attivi nel campo della formazione, della direzione, della ricerca e della divulgazione.
I Corsi di canto gregoriano online di Rampi caricati su YouTube organizzati secondo il Calendario liturgico ne sono un significativo esempio.