Mosca: la settimana Rostropovic

Prosegue sino al 2 aprile la manifestazione curata dalla figlia Olga

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Signora Olga, perché un Festival Rostropovic a Mosca?
"Mosca è città che mio padre ha amato e dove ha trascorso anni felici e produttivi. Fino ad ora, non ci sono stati grandi eventi dedicati a lui. Ci pensavo da tempo, ma la nostra famiglia non ha l'abitudine di chiedere. È stato il sindaco Yury Luzhkov a dire: 'È giunto il momento di fare qualcosa per Slava' e ha proposto che la famiglia mettesse su una settimana di Rostropovic Festival, che si apre il 27 marzo, giorno dell'anniversario del compleanno di mio padre".
Quali sono le differenze tra il festival a Baku e Mosca?
"Baku è la città natale di mio padre. Sono grata alla gente di Baku che lo commemora: i primi post-sovietici ad accogliere un festival Rostropovic! Ora, in molti altri luoghi del mondo ci sono concerti e concorsi dedicati a mio padre, che si è sempre sentito russo. Lasciò la Russia controvoglia. Fu esiliato nel '74, e divenne direttore della National Symphony Orchestra di Washington, dove rimase 17 anni, ma Mosca è sempre stata città prediletta".
Come ha scelto il programma?
"Seguendo il principio che è stato il faro di tutta la vita di mio padre che ha sempre amato il meglio. Nella musica, ancor di più! Questa l'idea: se mio padre dovesse entrare in sala, sarebbe soddisfatto? Naturalmente, ci saranno alcune delle sue composizioni preferite, che eseguiva ed ascoltava: il 'Concerto per violoncello' di Schumann, la 'Quinta Sinfonia' di Sostakovic... mio padre non poteva immaginare che non esistessero! Una serata sarà dedicata a Prokof'ev, che mio padre conobbe ed amava. Poi, Richard Strauss (aveva suonato "Don Quixote" con Herbert von Karajan), Bruch, Mozart, Rachmaninov, Verdi, Vivaldi e Chopin. Importante è che sia musica interessante da ascoltare, e non il gusto di mio padre!"
Quale la scelta dei musicisti?
"Yuri Temirkanov, che apre il festival con la sua orchestra, era un amico di papà, che apprezzava creatività e talento nelle persone: entrambi li trovava in Temirkanov. Non c'è stato gran tempo per organizzare, e gli artisti famosi pianificano l'agenda in anticipo. Molti eminenti musicisti hanno risposto al nostro invito, anche cambiando l'agenda! Abbiamo voluto creare un mosaico di musicisti eccellenti. Alcuni di loro sono stati allievi di mio padre e colleghi, come il violoncellista Xavier Phillips (premio Concorso Rostropovic in Francia) che spesso suonava con lui o l'English Chamber Orchestra, con cui venne per la prima volta in Russia. Una caratteristica è la presenza di solisti e ensemble che non hanno mai suonato in Russia, come Michele Crider e Ray Chen, entrambi Grand Prize al concorso Queen Elizabeth 2009".
Perché anche un'opera?
"Sì, 'Otello'. Mio padre amava molto l'opera. 'Otello' era una delle sue preferite...Non è stato fatto in forma di concerto da anni: abbiamo scelto di farlo così perché la musica non sia oscurata da qualche idea registica, neanche la migliore!"
Chi finanzia il festival?
"La Città di Mosca ha stanziato ingenti fondi per rendere il festival degno della capitale, e ha aiutato molto nell'organizzazione. Naturalmente, abbiamo anche altri partner".
Cosa si augura per il festival?
"Spero diventi un appuntamento annuale! C'è già un programma per il prossimo anno. Vorrei che il festival trovi un posticino speciale nella vita culturale di Mosca e che fosse veramente internazionale, in modo che si consolidasse un pubblico internazionale".

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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