La musica senza confini del Bolzano Festival Bozen

Dal 30 luglio al 9 settembre l’edizione 2022 del festival altoatesino dal respiro internazionale | ARTICOLO IN COLLABORAZIONE CON BOLZANO FESTIVAL BOZEN

Concerto a Palazzo Mercantile - Bolzano Festival Bozen
Concerto a Palazzo Mercantile - Bolzano Festival Bozen
Articolo
classica

Tra il 30 luglio e il 9 settembre il Bolzano Festival Bozen tornerà ad abitare il territorio del capoluogo altoatesino proponendo un cartellone musicale dal respiro ampio e articolato. In particolare, in uno scenario mondiale lacerato dal dramma della guerra fra Russia e Ucraina, il Bolzano Festival Bozen afferma il valore del proprio progetto culturale, promuovendo un’offerta che abbraccia differenti generazioni di artisti e di pubblico, grazie a una visione capace di restituire l’idea di una “musica senza confini”.

Per oltre sei settimane, quindi, il Bolzano Festival Bozen rende il capoluogo altoatesino un punto di riferimento per gli amanti della musica classica e per i tanti musicisti di ogni parte del mondo che trovano in questo contesto energia e stimoli per arricchire la loro carriera professionale. Come da tradizione, inoltre, l’ampio cartellone del festival prende vita negli spazi più significativi della città, tra castelli, chiese, edifici storici, ma anche case e cortili di quartiere, nel segno del binomio “musica e gioventù”.

Beatrice Venezi
Beatrice Venezi

Partendo dal concerto inaugurale del 30 luglio, troviamo l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da Beatrice Venezi protagonista del classico appuntamento al Parco delle Semirurali, impegnata in un viaggio musicale che combina la familiarità e il calore dei canti popolari – elaborati per orchestra dal compositore Armando Franceschini – con una significativa pagina del repertorio mozartiano come la Sinfonia in mi bemolle maggiore.

Tra i protagonisti degli appuntamenti successivi troviamo l’EUYO – European Union Youth Orchestra. Guidata dal percussionista e direttore spagnolo Gustavo Gimeno, affronterà nel suo primo concerto bolzanino (10 agosto) un programma dedicato a Stravinsky, Strauss, Chausson e Saint-Saëns, mentre Renaud Capuçon, violino solista d’eccezione di questa data, ha suggerito l’inserimento nel programma de La Valse di Maurice Ravel.

Renaud Capucon (foto Simon Fowler)
Renaud Capucon (foto Simon Fowler)

Il secondo appuntamento, che attende sul podio Gianandrea Noseda (16 agosto), vede invece l’esecuzione in prima mondiale di Nexus, della compositrice britannica Hannah Kendall e di due manifesti della musica moderna quali Le Sacre du printemps di Stravinskij e Rapsodia su tema di Paganini di Rachmaninov, partitura che vedrà impegnato il solista Jae Hong Park, ultimo componente in ordine di tempo della famiglia di vincitori del Concorso pianistico Ferruccio Busoni.

La grinta di una nuova generazione di orchestrali e la memoria della vita musicale dell’ultimo secolo si incontrano poi per due concerti che coinvolgono un’altra esemplare formazione giovanile come la GMJO – Gustav Mahler Jugendorchester, guidata dalla prestigiosa bacchetta di Herbert Blomstedt. Novantaquattro anni, oltre settanta di questi trascorsi sul palcoscenico, ogni visita a Bolzano di Blomstedt è un privilegio per musicisti e pubblico. Con mano sicura, il direttore d’orchestra svedese guiderà i giovani della GMJO fra le atmosfere della Settima Sinfonia di Bruckner (22 agosto) e in un concerto con musiche di Schubert e Sibelius (23 agosto).

GMJO – Gustav Mahler Jugendorchester e Herbert Blomstedt (foto Bolzano Festival Bozen)
GMJO – Gustav Mahler Jugendorchester e Herbert Blomstedt (foto Bolzano Festival Bozen)

La Mahler Academy Orchestra, insieme a 12 musicisti della Mahler Chamber Orchestra e sotto la direzione di Pablo Heras-Casado, rivolge invece lo sguardo a Johannes Brahms, compositore di riferimento nella Vienna di Mahler, per eseguirne la Seconda Sinfonia. Nel primo tempo, Emanuil Ivanov, Primo Premio Busoni nel 2019, si cimenterà nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Ludwig van Beethoven (30 agosto). La Mahler Academy sviluppa il suo percorso sul suono mahleriano anche in Mahler Universum, una serie di pillole di musica da camera su strumenti originali che per un’ideale colonna sonora al tempo del grande compositore austriaco (02 settembre).

E infine, proprio a Dobbiaco, dove Mahler compose la sua Nona Sinfonia, guidati dal direttore Philipp von Steinaecker, questi giovani musicisti avranno la possibilità unica di suonare sugli strumenti originali dell’epoca raccolti dal centro culturale Euregio di Dobbiaco: un concerto unico (08 settembre) che farà tappa anche a Bolzano (09 settembre) e Ferrara (10 settembre).

La Mahler Academy Orchestra, insieme a 12 musicisti della Mahler Chamber Orchestra e sotto la direzione di Pablo Heras-Casado, rivolge invece lo sguardo a Johannes Brahms, compositore di riferimento nella Vienna di Mahler, per eseguirne la Seconda Sinfonia. Nel primo tempo, Emanuil Ivanov, Primo Premio Busoni nel 2019, si cimenterà nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Ludwig van Beethoven (30 agosto). La Mahler Academy sviluppa il suo percorso sul suono mahleriano anche in Mahler Universum, una serie di pillole di musica da camera su strumenti originali che per un’ideale colonna sonora al tempo del grande compositore austriaco (02 settembre).

E infine, proprio a Dobbiaco, dove Mahler compose la sua Nona Sinfonia, guidati dal direttore Philipp von Steinaecker, questi giovani musicisti avranno la possibilità unica di suonare sugli strumenti originali dell’epoca raccolti dal centro culturale Euregio di Dobbiaco: un concerto unico (08 settembre) che farà tappa anche a Bolzano (09settembre) e Ferrara (10 settembre).

 

L’ampio cartellone del Bolzano Festival Bozen 2022 coinvolge molti altri artisti, tra cui i protagonisti del Busoni Piano Festival quali Bruce Liu, Arcadi Volodos, Grigory Sokolov, Serena Valluzzi, Illia Ovcharenko, Roman Lopatynskyi, Antonii Baryshevskyi.

Anche l’offerta musicale di Antiqua contempla musicisti di primo piano come Hopkinson Smith, Cupertinos, Accademia Hermans, Catalina Vicens, Jonas Zschenderlein e Alexander von Heißen.

Mahler Academy (foto Luca Guadagnini)
Mahler Academy (foto Luca Guadagnini)

Per illustrare i caratteri salienti dell’articolato cartellone 2022 del Bolzano Festival Bozen abbiamo rivolto qualche domanda al direttore artistico della rassegna, Peter Paul Kainrath.

L’edizione 2022 del Bolzano Festival Bozen evoca una “musica senza confini”: quali sono gli elementi principali che l’hanno guidata nella stesura di questo programma?

«La Fondazione Busoni-Mahler, che coordina il Bolzano Festival Bozen, con l’inizio della terribile aggressione russa verso la vicina Ucraina ha deciso di comunicare i propri contenuti evitando il più possibile ogni concetto di nazionalismo e competizione fra Stati: per questo, qui a Bolzano, oggi, la musica è davvero senza confini».

Una delle caratteristiche di questo festival è il coinvolgimento di orchestre giovanili quali l’EUYO - European Union Youth Orchestra e la GMJO - Gustav Mahler Jugendorchester. Quali sono i caratteri delle loro proposte?

«Queste orchestre portano a Bolzano i grandi capolavori della tradizione e cultura europea, con opere da Stravinsky a Bruckner, da Sibelius a Rachmaninov e soprattutto direttori di assoluta eccellenza. Il Maestro 95enne Blomstedt, ad esempio, che dirigerà la GMJO il 22 e il 23 agosto, di certo rappresenta la memoria storica di un intero secolo; chi vive la musica a questi livelli, giorno per giorno, per 90 anni, la sente in un modo inconfondibile, irripetibile».

Peter Paul Kainrath
Peter Paul Kainrath

Ci può illustrare la peculiarità dell’Originalklang-Project, il nuovo progetto sviluppato dalla Mahler Academy Orchestra e dal suo direttore Philipp von Steinaecker?

«Da alcuni anni la ricerca del suono originale, cioè del tessuto sonoro degli strumenti dell’epoca in cui le varie opere sono state scritte, si è molto estesa, arrivando a toccare il tardo romanticismo e oltre. Il curatore e direttore d’orchestra Philipp von Steinaecker è da tempo alla ricerca di questo suono. Vive fra l’altro in Alto Adige, vicino a Dobbiaco, dove Mahler scrisse la sua Nona Sinfonia e dove il centro culturale Euregio possiede una articolata collezione di strumenti storici, alcuni dei quali risalenti a quando il compositore era direttore dell’orchestra della Wiener Hofoper. Si è quindi creata una situazione ideale per far immedesimare i giovani artisti dell’Accademia Mahler di Bolzano in un contesto culturale che non è poi così lontano dai nostri tempi, così concitati e dirompenti».

Come si collocano nel cartellone 2022 del Bolzano Festival Bozen il Festival Antiqua - Fra sacro e mistero e il Busoni Festival & Glocal Piano Project?

«Il Bolzano Festival Bozen più che essere un Festival qualsiasi è una piattaforma polifonica di stili e di estetiche diverse che mette al proprio centro la scoperta: la scoperta dei talenti, la scoperta di tesori musicali della musica antica e la scoperta di nuovi territori, rivolgendosi a un pubblico globale. In questi tempi cupi è utile riflettere sulla dimensione del sacro che tocca le nostre vite; può essere utile fermarsi a riflettere su sfide come la pandemia e le guerre: per questo riproporremo anche il Glocal Piano Project in una versione ancor più evoluta».

Festival Busoni 2021 (foto Tiberio Sorvillo)
Festival Busoni 2021 (foto Tiberio Sorvillo)

In generale, qual è il segno distintivo del rapporto tra la città di Bolzano e questa manifestazione?

«La città da decenni ha creduto e sposato un concetto di cultura che va molto oltre un’idea autocelebrativa a unico vantaggio e uso di alcune fasce privilegiate della società. Nella città di Bolzano, sin dalla fondazione del Concorso Busoni, poi con le residenze delle due orchestre giovanili probabilmente più articolate d’Europa e con la presenza dell’Accademia Mahler, si respira futuro. Qui i migliori talenti lavorano con i più grandi e riconosciuti maestri della musica classica per diventare loro stessi testimoni e ambasciatori di un’esperienza che rappresenta da sempre le radici della nostra cultura musicale. A Bolzano in tanti sono riusciti dare il via al primo capitolo, quello cruciale, della loro vita professionale. Conservare e alimentare questo fuoco, questa passione così speciali, che riescono a passare da una generazione a quella futura: è questo, da sempre, l’impegno che caratterizza la città di Bolzano».

Per informazioni e approfondimenti consultare il sito www.bolzanofestivalbozen.eu.

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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