Per le giornate europee del patrimonio 2009, il 25 settembre Et in Arcadia ego (un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale mirato soprattutto a produrre arte in edifici storici legati al territorio - come Palazzo del Majno a Bereguardo, Pavia - e a restaurarli non solo in maniera conservativa) ha organizzato una 'tavola rotonda' dal significativo titolo "Impresari in angustie" (sulla scorta dell'omonima opera di Paisiello), riunendo alcuni dei principali sovrintendenti, organizzatori e artisti del teatro d'opera e prosa per fare il punto della situazione della gestione teatrale in tempi di crisi e, soprattutto, alla luce delle recenti dichiarazioni del ministro Brunetta. Presentati dalla presidente dell'associazione e proprietaria del magnifico Palazzo del Majno, Magnolia Albertazzi, e moderati dal direttore musicale di Et in Arcadia ego, Giuseppe Sigisdmondi de Risio, il musicologo Gioacchino Lanza Tomasi, i registi Cesare Lievi e Andrée Ruth Shammah hanno animato la prima sessione, mentre il compositore Michele Dall'Ongaro, il direttore del Piccolo Sergio Escobar, Salvatore Sesttis e Marco Guidarini hanno parlato nella seconda parte. Per tutti, la comune esperienza di essere appunto 'impresari', direttori e sovrintendenti di alcune tra le più importanti istituzioni italiane. «È stato l'arrivo di Salvatore Nastasi alla Commissione Spettacolo che ha prodotto un ritorno immediato alla gestione 'impresariale', per la quale bisogna sempre giungere ad una soluzione immediata dei problemi», dice Lanza Tomasi, «ma manca una reale ricognizione delle istituzioni teatrali. Forse un progetto di 4 teatri nazionali e il resto alle regioni potrebbe funzionare». «Perché facciamo teatro?» si interroga Andrée Ruth Shammah, «Dovremmo smetterla di assillarci sulle cifre e ribadire con forza che è possibile avere ancora voglia di fare teatro senza stare al loro gioco».
Impresari in angustie
A Pavia si discute di gestione teatrale in tempo di crisi
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