Il 9 giugno 2023 inizierà la 33a edizione del Musikfestspiele Potsdam Sanssouci diretto da Dorothee Oberlinger che si svolge nei palazzi e nei giardini della splendida residenza imperiale Sanssouci, a poca distanza da Berlino, inserita da tempo nella lista Unesco dei siti Patrimonio dell’Umanità.
L’inaugurazione è affidata all’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone che nella Chiesa della Pace presenterà un concerto intitolato “Il potere dell’armonia” dedicato alla musica dell’epoca di Sofia Carlotta, prima regina di Prussia e patrona delle arti alla quale diversi compositori dedicarono le propri sonate.
A partire dal giorno seguente, con il concerto monstre ecumenico diretto da Jordi Savall “Le rotte della schiavitù”, si svilupperà un fitto programma che abbracciando tutte le epoche della storia della musica, con una una prevalenza del Barocco, si concluderà il 25 giugno nel Palazzo dell’Orangerie.
Tra le produzioni più importanti, realizzate in collaborazione con altre istituzioni e festival figura la festa teatrale in un atto del 1758 L’Huomo di Andrea Bernasconi, eseguita dall’Ensemble 1700 diretto da Dorothee Oberlinger, il cui libretto originale venne scritto in francese da Guglielmina di Prussia e poi tradotto in italiano dal poeta di corte Luigi Stampiglia che è stata coprodotta da musica Bayreuth. Altri due importanti frutti di cooperazione presenti in cartellone sono l’opera del 1680 di Bernardo Pasquini L’Idalma overo chi la dura la vince su libretto di Giuseppe Domenico de Totis che verrà eseguita dalla Orchestra del Festival di Innsbruck diretta da Alessandro De Marchi, e David et Jonathas di Marc-Antoine Charpentier del 1688 eseguita dall’Ensemble Marguerite Louise diretto da Gaétan Jarry messa in scena grazie alla collaborazione con l’Opéra Royal di Versailles.
Tornando indietro nel tempo il mondo della musica medievale sarà presentato dall’ensemble La Reverdie con il concerto De spirituali amicitia, che è il titolo del trattato del monaco del XII secolo Aelredo di Rievaulx, con musiche di Ildegarda di Bingen, Machaut, Dunstable e canti dal celebre Codex Buranus, mentre il passaggio fra il Rinascimento e il Barocco sarà interpretato da Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini con musiche di Josquin, Isaac, Merula e della dinastia di musicisti della famiglia Bassano, e dal Marini Consort Innsbruck diretto da Matthijs Lunenburg che eseguirà composizioni di Schütz, Schein, Scheidt e Giovanni Gabrieli. I mottetti e i madrigali dell’inizio del Seicento di Melchior Franck e Schein saranno intonati dall’ensemble Voces Suaves, e nel concerto di Jean Rondeau dedicato all’epoca d’oro del clavicembalo francese di pieno Seicento si ascolteranno alcune suite dei virtuosi e amici Chambonnières, Louis Couperin, e d’Anglebert.
Tra gli altri numerosi concerti c’è quello di Dorothee Oberlinger e Nils Mönkemeyer, rispettivamente flauto e viola, che in un viaggio lungo un millennio toccherà le principali epoche della storia della musica come attraverso una macchina del tempo.
Nel programma del festival è presente anche un ciclo di concerti dedicati specificamente al flauto che si svolgeranno nel Castello di Rheinsberg, nel cuore della cittadina del Land del Brandeburgo, luogo di residenza del principe Federico prima delle sua incoronazione nel quale i musicisti della sua corte eseguivano regolarmente le loro musiche. Questi saranno ricordati nel programma della Akademie für Alte Musik Berlin che a Potsdam presenterà musiche di Janitsch, Benda, C.P.E. Bach, Graun, compositori legati alla corte di Federico II soprannominato il”re filosofo”, il quale suonava e componeva nella residenza di Sanssouci da lui immaginata e poi progettata dall’architetto Knobelsdorff.
Ma a fronte di ensemble e orchestre famose ci saranno anche gruppi emergenti all’inizio della loro carriera, che parteciperanno alla competizione riservata a giovani esponenti della prassi musicale storicamente informata, che è il credo della politica culturale di questo come della maggior parte dei festival di musica antica. I quattro ensemble di quest’anno sono Feuervogel, Mokkabarock, Pampinea, Orpheus Ensemble Basel.
Gli ultimi due concerti serali a conclusione del festival saranno dedicati al teatro musicale barocco con Valer Sabadus che accompagnato dai numerosi e vari strumenti dell’ensemble Nuovo Aspetto intonerà arie tratte da opere di Caldara, Conti, Predieri, Costanzi, Corselli e altri autori, e successivamente Marie Perbost e Claire Lefilliâtre accompagnate dall’orchestra Les Épopées diretta da Stéphane Fuget, che intonando pagine di Handel e Bononcini evocheranno due primedonne rivali, Faustina Bordoni e Francesca Cuzzoni, per le quali i due compositori scrissero alcune delle loro più belle arie.
Oltre alle numerose visite guidate organizzate in tutto l’arco della durata del festival per raccontare la storia e la bellezza del complesso di palazzi e giardini della cosiddetta “Versailles tedesca”, in calendario ci sono anche tre “Bicycle Concerts” lungo itinerari di diversa lunghezza (rispettivamente di 15, 25 e 33 chilometri) che prevedono tappe per l’ascolto di brevi esibizioni di un grande numero di musicisti che si esibiranno in contesti inconsueti.
Il programma completo si trova sul sito del festival e in questa breve intervista la direttrice Dorothee Oberlinger descrive alcuni aspetti dei luoghi nei quali si svolge il Festival.
Potsdam è un condensato di storia delle arti.
«Potsdam è speciale per il grande numero di palazzi e parchi, e lo spirito del luogo è costituito dalla unione e interconnessione tra le arti. Nel ‘teatro del castello’ del Neues Palais, dove verranno eseguiti L’Huomo e Idalma, Federico il Grande invitata i suoi ospiti ad assistere a concerti e opere. C’è il Palazzo dell’Orangerie in stile romano fiorentino costruito in epoca romantica, e la Ovidgalerie nelle Neue Kammern dalla bellissima acustica dove il sovrano suonava il flauto, la “sala delle palme” nel Neuer Garten tutta in legno anch’essa dalla splendida acustica, e molti altri luoghi dove presentiamo i concerti».
Questa trentatreesima edizione è dedicata al tema dell’amicizia.
«Con la caduta del muro di Berlino la manifestazione che era nata nel 1954 è stata rifondata. All’epoca della Repubblica Democratica Tedesca si chiamava Park Festival Sanssouci, ma poi è divenuto un festival di musica antica che dal 1991 al 2018 è stato diretto da Andrea Palent. Lei lo ha sviluppato e fatto crescere attraverso una importante attività di educazione musicale e una attenzione al rapporto tra la musica antica e quella moderna contemporanea, jazz, improvvisazione con un forte legame con il luogo in cui si svolge.
Il tema di quest’anno è molto importante perché ci sono molte connessioni di amicizia tra compositori, musicisti e anche regnanti, ed è un tema che abbraccia un arco temporale lunghissimo da Aristotele ad oggi. La regina Sofia Carlotta, nonna di Federico II, era già stata una grande mecenate delle arti, e nella sua corte aveva riunito i migliori musicisti dell’epoca. Nel nel giardino di Sanssouci l’imperatore fece costruire il Tempio dell’Amicizia in memoria della sua amata sorella Guglielmina».
Oltre a Sanssouci ci sono eventi che si svolgono in altri luoghi, come quelli dedicati al flauto o agli itinerari ciclistici.
«Quando ho iniziato a dirigere il festival ho pensato di inserire un evento specificamente dedicato al flauto, che quest’anno si svolgerà nel castello di Rheinsberg, dove Federico il Grande ascoltava i suoi musicisti preferiti, mentre la tradizione dei ‘Bycicle concerts’ era già presente da tempo, e non solo a Potsdam. Si tratta di piccoli concerti disseminati lungo degli itinerari ciclabili che si svolgono in luoghi particolari, alcuni dei quali non sono normalmente accessibili e sono relativamente poco conosciuti. ».
La sezione specificatamente dedicato ai giovani è organizzata in forma di competizione.
«Ho creato il concorso nel 2019. Da allora ogni anno invitiamo quattro ensemble a suonare a metà giornata, nel foyer di un palazzo, davanti a una giuria composta anche da esponenti delle associazioni che sostengono il festival.
L’ensemble che verrà selezionato suonerà poi nel programma dell’anno seguente con un concerto completo. Questo crea dei legami, anche di amicizia, con musicisti delle nuove generazioni che sono destinati a crescere e che spesso diventeranno famosi».