Annoverato tra le competizioni musicali più longeve e prestigiose a livello mondiale, il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni si appresta a varare la sua sessantatreesima edizione.
Saranno 80 i pianisti ammessi a partecipare alla prima fase della competizione, vale a dire alla preselezione che si terrà a Bolzano nell'agosto del 2020. Una giuria selezionerà gli aspiranti concorrenti in base al curriculum e a un video che li vede impegnati nell’esecuzione di un brano a scelta. A una giuria internazionale – composta quasi completamente da pianisti concertisti – spetterà il compito di individuare i 27 giovani talenti che potranno accedere alle fasi finali nel 2021.
Le preselezioni saranno accompagnate dal Busoni Piano Festival che si propone di presentare una panoramica dell’attuale realtà del pianismo internazionale. In agosto 2020 Bolzano diventerà quindi il palcoscenico ideale sul quale si alterneranno rinomati pianisti a giovani talenti del pianismo internazionale.
Nato nel 1949 per commemorare il 25° anniversario della scomparsa di Ferruccio Busoni, grazie all’iniziativa dell’allora direttore del Conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano Cesare Nordio e all’importante contributo di Arturo Benedetti Michelangeli, il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni ha visto alternarsi tra componenti delle giurie e concorrenti i principali nomi del concertismo mondiale, tracciando idealmente una storia del pianismo che passa da figure quali Claudio Arrau, Wilhelm Backhaus, lo stesso Arturo Benedetti Michelangeli, Alexander Borowski, Robert Casadesus, Alfred Cortot, Eduardo Del Pueyo, Edwin Fischer, Walther Gieseking, Josè Iturbi, Dinu Lipatti, Arthur Rubinstein, Rudolf Serkin, Nikolai Orloff, Egon Petri, Gino Tagliapietra, Carlo Zecchi – componenti del Comitato d’Onore della prima edizione – a Martha Argerich, giovane vincitrice del Premio Busoni nel 1957.
La "finalissima" del vincitore del 2019 Emanuil Ivanov
Per conoscere meglio presente e futuro di una manifestazione dalla storia importante come questa, abbiamo posto qualche domanda all’attuale direttore artistico Peter Paul Kainrath.
Dal vostro sito www.concorsobusoni.it si apprendere che il nuovo bando di concorso verrà pubblicato il 15 gennaio 2020, mentre il termine di iscrizione sarà il 1° aprile 2020 [aggiornamento: il termine di iscrizione è stato spostato al 10 giugno 2020]. Quali sono i caratteri distintivi di questa sessantatreesima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni?
«Tenendo conto dell’enorme interesse delle ultime edizioni, essendo arrivati addirittura a 420 iscritti sul biennio passato, abbiamo pensato di ridurre da 100 a 80 i candidati da ammettere alle preselezioni dal vivo la prossima estate. Si renderà in questo modo ancora più prestigiosa la prima tappa del concorso. Ci teniamo a sottolineare che questa fase della preselezione è di particolare valore sia per il nostro pubblico sia per i candidati. Infatti, le preselezioni sono implementate nel Busoni Piano Festival e mai come in questa occasione il pubblico si potrà fare una propria idea della diversità dei talenti e i loro vari approcci allo strumento. Sarà una celebrazione delle varie sfaccettature dell’arte pianistica».
Oggi il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni si arricchisce, direttamente o indirettamente, di varie iniziative – dal Busoni Piano Festival, alle opere commissionate e alla partnership con il servizio di streaming specializzato in musica classica Idagio – che ne completano la dimensione e la risonanza nazionale e internazionale. In questo nuovo quadro, cosa determina l’identità di questo concorso e l’eredità di una figura come quella di Ferruccio Busoni?
«Ferruccio Busoni per noi rappresenta l’artista completo che ha creato anche nuovi formati concertistici, ed era sempre un osservatore attento della vita culturale del suo presente. Anche noi dunque dobbiamo interrogarci su quali strategie attuare per collocare al meglio i nostri candidati in un quadro più ampio di quello legato solamente all’idea di un semplice concorso».
«Sarà una celebrazione delle varie sfaccettature dell’arte pianistica».
«Avendo tre giurie diverse – cioè quella della selezione video, quella delle preselezioni e quella delle finali – si garantisce innanzitutto una grande trasparenza nonché correttezza. Siamo lontani da chi mischia masterclass o altro al concorso stesso, perché ogni nostro candidato deve avere le stesse chance. Inoltre. ci impegniamo anche ad avere una composizione della giuria che non si trova altrove e che è formata in gran parte da pianisti in carriera, direttori artistici o rappresentanti del mondo discografico. La collaborazione con il concorso di Orléans, dedicato interamente alla musica moderna e contemporanea, apre una porta importante sulla vita musicale dedicata al contemporaneo».
«Siamo lontani da chi mischia masterclass o altro al concorso stesso, perché ogni nostro candidato deve avere le stesse chance».
«La partnership con Idagio, piattaforma di streaming audio di altissimo livello, colloca sia il Premio Busoni, così come i candidati delle fasi finali, vicini ai grandi artisti della musica classica. Stiamo anche lavorando su una rete di partnership con istituzioni cinesi perché crediamo che una parte importante delle future carriere nell’ambito della musica classica si realizzeranno proprio in Cina».
Il concorso prevede, in un orizzonte biennale, l’alternanza fra preselezioni e finali: perché questa scelta? E quali sono i contenuti principali del Busoni Festival 2020?
«Il nostro modello biennale, ovvero la durata di ben due anni di un’unica edizione, è unico al mondo. Gli 80 candidati scelti attraverso la prima video-selezione arrivano in estate a Bolzano per suonare alle preselezioni di fronte al pubblico del Busoni Piano Festival (2020). I candidati scelti al termine delle preselezioni hanno un anno di tempo per prepararsi alle finali (2021), che comprendono anche una prova con musica da camera e una con orchestra. Il Busoni Festival del 2020 sarà anche la cornice per la prima mondiale di una nuova opera per 50 pianoforti ed ensemble scritta dal compositore Georg Friedrich Haas, proiettando il “Busoni” verso il futuro e rendendo omaggio all’impegno di Ferruccio Busoni stesso per la musica contemporanea».
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.concorsobusoni.it.