Il blog del Premio della Critica al Busoni / 5 settembre

Michail Lifits vince il primo premio, secondo Lebedev, terzo Coggi

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And the winner is... Michail Lifits!
Dopo quattro anni senza vincitore - in realtà solamente un'edizione, considerata la cadenza biennale - nella storia di una competizione che solitamente non assegna il primo premio e che, per regolamento, non lo può dividere, è stato proclamato ieri notte il vincitore del 57° Premio Busoni.
Lo avevamo pronosticato e ci abbiamo preso, anche se in realtà, dopo l'esibizione dei tre finalisti, non ne eravamo più poi tanto sicuri. Che Lifits sia un talento, non c'è dubbio. Non solo sa suonare, ma buca la scena, diciamo che è nato per il palcoscenico. Il pubblico ha accompagnato con un'ovazione la sua esecuzione del Secondo di Rachmaninov, assegnandogli inoltre il Premio di gradimento. Ma sul fatto che Lifits sia un musicista che sente la musica in modo serio ed onesto, nutriamo qualche dubbio (e non siamo i soli, non solo nella giuria della critica ma anche nella prima giuria - il premio, infatti, è stato assegnato a maggioranza, non all'unanimità). Inoltre, a nostro parere, lui avrebbe potuto regalare una performance stratosferica del Secondo di Rachmaninov, considerata la sua indole, la carica sensuale di questo pezzo ed il fatto che lo suona da quando aveva 12 anni! Durante il successivo party al ristorante Fink, che ha voluto chiudere l'edizione e salutare tutte le persone coinvolte, un giurato ha confermato le nostre sensazioni, spiegando che il premio è stato assegnato per l'indiscusso talento, ma che ora il ragazzo dovrà prendere la strada giusta e che solo questo determinerà la sua futura salita o discesa. Michail Lifits - oltre al Primo Premio, al Premio Tartarotti per il miglior classificato e al Premio del Pubblico - ha ricevuto inoltre il Premio per la migliore esecuzione del Concerto di Mozart.
L'italiano Gesualdo Coggi, sempre limpido nel suo sorriso ed impegnato nella sua concentrazione, si è portato a casa il Terzo Premio, mentre Alexey Lebedev - la cui scelta di eseguire il Quinto di Beethoven non era probabilmente azzeccata - si è classificato Secondo. Il russo Lebedev si è portato a casa anche il Premio per la miglior esecuzione del pezzo contemporaneo, e con questa assegnazione siamo d'accordo, ricordando la sua interpretazione intensa (e a memoria) di Kurtág.
A questi primi tre premiati verrà data la possibilità di frequentare, il prossimo anno, una masterclass con Alfred Brendel, che si terrà a Bolzano in questo stesso periodo, durante il Festival pianistico.
E il Premio della Critica? Oxana Shevchenko, senza il minimo dubbio e con l'unanimità di voto. Durante i dieci giorni di competizione, ciascuno di noi giornalisti ha scelto una rosa di candidati - e questi non erano più di quattro o cinque nomi a testa. Ma fin da subito, dal nostro primo verdetto "privato", sempre e solo un nome ha ricevuto la preferenza di tutti e quattro, e questo è continuato fino all'eliminazione della nostra prescelta, la Shevchenko, dopo l'esibizione mozartiana, ed anche oltre! Oxana si è guadagnata inoltre il quarto premio nella classifica dell'edizione. Quando l'abbiamo incontrata per la foto ufficiale, ci ha confidato di essere lusingata di aver ricevuto il nostro Premio, raccontandoci di come, leggendo questa novità di una seconda giuria giornalistica al Busoni, avesse temuto subito il nostro giudizio ma allo stesso tempo avesse molto apprezzato la possibilità di suonare di fronte ad una giuria "fresca", diversa dal gruppo di persone che si siede regolarmente nelle giurie di tutti i concorsi più importanti. Con un'espressione quasi imbarazzata ha ammesso di aver provato forse anche un po' d'invidia per chi avesse conquistato il nostro consenso. Bella, elegante nel suonare come nel porsi, comunicativa e tecnicamente solida: Oxana ha dimostrato di saper tenere la scena trasmettendo una grande sicurezza allo strumento e di avere le carte giuste per proseguire in questa carriera, pur non avendo regalato una perfetta esecuzione di Mozart. Ma non è questo che cercavamo. La nostra premiata ha conquistato anche un altro premio, quello per la miglior esecuzione del pezzo di Busoni (Sonatina Super Carmen).
Ai due concorrenti orientali, Jie Yuan dalla Cina e Sun Ho Lee dalla Corea del Sud, la giuria internazionale ha deciso per un Quinto Premio ex-aequo. Terminiamo così, in una notte di luna piena quasi agli sgoccioli, il nostro resoconto da Bolzano, soddisfatti per l'esperienza, per l'occasione di ascolto e di scambio di opinioni con gli altri giornalisti, per il dialogo franco con tutti i grandi nomi della giuria internazionale, per la disponibilità del direttore artistico, Peter Paul Kainrath, e per l'efficienza della segreteria del concorso. Non ultimo ringraziamo Umberto, assistant of the Music Critics' Jury, per la pizza nell'intervallo della finalissima!!

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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