Il blog del Premio della Critica al Busoni / 2 settembre

Il giorno di Mozart

Articolo
classica
Ieri sera la sala del Conservatorio "Monteverdi" era gremita di persone, com'è tradizione per le prove con orchestra che scandiscono le ultime fasi del Premio Busoni. I biglietti per la prova di stasera e per la finalissima di venerdì erano quasi esauriti già la settimana scorsa. Bisogna ammettere che la città di Bolzano partecipa appassionatamente a questa competizione, e non solo con il notevole contributo economico delle istituzioni pubbliche e degli enti privati che ne condividono il territorio, ma anche attraverso la fedele ed attenta presenza dei cittadini, veramente di tutte le età, che seguono regolarmente il calendario delle prove.
Tutto in città parla del Busoni: i manifesti per le strade, i monumenti illuminati di fucsia durante la notte (è il colore della grafica di quest'edizione), i giornali locali, le persone sedute ai tavolini dei caffè in questa fine estate caldissima per una città alpina. Quest'anno nasce, inoltre, il progetto degli "Amici" del concorso, allo scopo di rafforzare ulteriormente il legame tra la competizione e la vita culturale di tutta la provincia. Sopra un certo numero, gli "Amici" potranno prendere parte alla programmazione e alle decisioni del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Ieri sera, dopo concerto, la promotrice del progetto, Karoline Fink-Gostner, ha inaugurato l'iniziativa offrendo un brindisi informale per le giurie ed alcuni invitati speciali - come Gerrit Glaner, referente degli artisti e dei concerti per la Steinway; Arthur Fagen, che dirigerà l'orchestra Haydn nella finalissima; Philippe Languin, della federazione mondiale dei concorsi internazionali di musica.
Ma veniamo alla prima finale con orchestra. Per nostra fortuna quest'anno il concerto di Mozart ha visto la presenza sul palco di un direttore d'orchestra, il giovane Patrick Lange, classe 1981, quasi coetaneo dei sei concorrenti rimasti in gara. La scorsa edizione, era il 2007, avevamo sofferto durante la performance delle sei finaliste (fu una lotta tutta al femminile!) a cui venne richiesto di suonare e allo stesso tempo dirigere l'Accademia d'archi di Bolzano. Anche Carsten Dürer (direttore editoriale di Piano News), presente alla serata, la ricorda come un'esibizione piena di difficoltà. Le concorrenti dimostrarono palesemente la loro inesperienza nella direzione d'orchestra e questo nuovo compito le distrasse dall'esecuzione.
I tre concorrenti che si sono esibiti ieri sera hanno regalato una performance decisamente migliore sia rispetto alla passata edizione sia in paragone alla prove con l'orchestra a cui abbiamo assistito ieri mattina. L'adrenalina e la presenza del pubblico fanno sempre la differenza.
Potendo dire due parole sulle loro interpretazioni, Jie Yuan, nel concerto in mi bemolle maggiore "Jeunehomme", ha mantenuto le promesse del suo primo Haydn. Il giovane pianista cinese, apprezzato nella prima prova per l'esecuzione limpida e fresca della Sonata Hob.16/50, ha saputo ritrovare ancora una volta un tocco luminoso per uno stile elegante.
Oxana Shevchenko, nella lettura del concerto in do maggiore KV 449, ha curato maggiormente il suono nella direzione della morbidezza e rotondità. Nel terzo movimento ci è parso che l'orchestra staccasse un tempo leggermente più lento rispetto a quello necessario per la conduzione delle frasi pianistiche e speriamo che il conseguente assestamento avvenuto tra lo strumento solista e la compagine orchestrale non faccia pagare una penalità alla giovane del Kazakistan.
Per ultimo, Gesualdo Coggi ha eseguito nuovamente "Jeunehomme", dandone una lettura molto personale e distante da quella del concorrente cinese. Per lui, un'ovazione del pubblico al termine della performance, che lo ha portato per ben quattro volte sul palco per gli applausi. Una parte delle ragioni di questi entusiasmi risiede nel fatto che dopotutto siamo in Italia! Chi non tiferebbe per un connazionale?
Questa sera ascolteremo gli altri tre finalisti (ore 20.30, Conservatorio di Bolzano, in diretta internet sul sito del concorso): Alexey Lebedev, con il concerto KV 415; Sun Ho Lee, con il KV 453; ed ancora il concerto KV 415 per Michail Lifits. Ci auguriamo che i candidati riescano a scoprire in Mozart la freschezza di un eterno bambino assieme alla complessità di un genio, senza mai perdere di vista l'eleganza.

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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